La realizzazione del nuovo ospedale di Trento sembra soggetta ad una sorta di maledizione di carattere politico e amministrativo, che unisce l’incapacità e la leggerezza di molti funzionari provinciali e di esponenti del governo provinciale che da almeno 10 anni tentano di superare le paludi per avviare il cantiere del nuovo polo ospedaliero provinciale in sostituzione di quello attuale che presenta numerosi problemi di funzionalità e di manutenzione, che “pompa” ogni anno decine di milioni di euro per manutenzioni straordinarie per tenerlo in regolare servizio.
Le procedure preliminari sono ancora una volta finite sotto la ghigliottina della magistratura amministrativa. La scorsa legislatura ne aveva fatto le spese l’affidamento al raggruppamento di imprese incaricato di realizzare il nuovo ospedale di Trento con la finanzia di progetto, con un progetto privo dei requisiti tecnici e finanziari.
Ora, dopo l’abbandono della finanza di progetto a favore di un appalto tradizionale interamente finanziato dalle casse dell’Autonomia speciale, il Tar di Trento annulla l’aggiudicazione della progettazione esecutiva della struttura alla cordata di studi professionali accettando il ricorso della cordata seconda classificata nella gara internazionale.
Accogliendo il ricorso presentato da Studio Altieri ed altri, il Tar ha disposto l’annullamento dell’aggiudicazione della progettazione al consorzio guidato da ATI project e ha dichiarato inefficace il contratto nel frattempo stipulato.
Una bella mazzata per le ambizioni del governo provinciale che aveva fatto della realizzazione del nuovo ospedale universitario di Trento un proprio vanto che ora si è rapidamente trasformato nell’ennesimo scorno subito a mezzo sentenza di una magistratura giudicante, amministrativa, ordinaria o costituzionale che sia.
«Spiace per questo stop ad un’opera strategica per tutta la comunità trentina – afferma il presidente del Trentino, il leghista Maurizio Fugatti -. Confidiamo che venga riconosciuta la bontà dell’operato della Provincia per realizzare un’infrastruttura necessaria e attesa, che non può più essere ritardata».
Non si è fatta attendere la critica da parte delle opposizioni. Per i consiglieri provinciali del Partito Democratico Paolo Zanella e Francesca Parolari, «dopo il disastro sul NOT della scorsa legislatura, quando si aggiudicò il partenariato pubblico privato una impresa con un progetto privo dei requisiti da capitolato, purtroppo ci risiamo! Annullata pure l’aggiudicazione della progettazione e direzione lavori per il nuovo polo ospedaliero universitario, l’opera che per il Partito Democratico rimane la più strategica perché riguarda la salute dei cittadini».
I Trentini dovranno attendere ancora per avere una struttura sanitaria adeguata, moderna ed efficiente, capace di trattenere e attrarre i professionisti e pure i pazienti che spesso si rivolgono a strutture fuori provincia.
«Evidentemente, nemmeno l’ennesima nomina di un commissario è bastata a blindare la procedura di affidamento. E siamo solo alla progettazione… – chiosano Zanella e Parolari -. Fugatti se ne assuma la responsabilità politica, altro che versare lacrime di coccodrillo! Se il presidente avesse messo per l’ospedale lo stesso impegno che ha profuso per salvarsi la “carega” con il terzo mandato, forse ora non ci troveremmo punto e a capo».
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