Arbovirosi in Italia, aumentano i casi

Secondo le rilevazioni Iss, nel 2025 in Italia 96 casi di dengue e 30 di Chykungunya, con un nuovo caso nel Piacentino e nel Bolognese.

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Arbovirosi

Dall’inizio dell’anno allo scorso 22 luglio in Italia sono stati segnalati 96 casi di arbovirosi da dengue e 30 di chikungunya, nessuno dei quali letale secondo i dati comunicati dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss). La febbre dengue e la chikungunya rientrano tra le arbovirosi, un centinaio di malattie causate da virus trasmessi da animali come zanzare o zecche tramite il loro morso o puntura.

In Italia è attivo presso l’Iss un sistema di sorveglianza che monitora l’andamento di chikungunya, dengue, zika, West Nile, usutu, encefalite da zecca e le infezioni neuroinvasive da virus Toscana. Nell’ultima rilevazione, per quel che riguarda la dengue, 93 dei 96 casi sono associati a viaggi all’estero, in particolare in Sud America, Africa occidentale e Sud-Est asiatico. L’età mediana delle persone contagiate è 41 anni.

Associata a viaggi all’estero anche la quasi totalità delle infezioni da chikungunya (29 su 30); in tal caso l’area di provenienza è soprattutto l’Africa orientale. L’età mediana dei contagiati è di 46,5 anni. Nel 2024 sono stati registrati complessivamente 741 casi di dengue e 17 di chikungunya.

Un caso sospetto di virus Chikungunya è stato registrato a Piacenza e per questo il comune ha emanato un’ordinanza urgente per l’avvio della disinfestazione straordinaria mirata a contrastare la diffusione della zanzara tigre, vettore della malattia virale, nella zona interessata (via Guastafredda). Salvo condizioni meteo avverse, il protocollo emergenziale prenderà il via nella tarda serata di oggi col primo dei tre trattamenti adulticidi consecutivi previsti in orario notturno nelle aree pubbliche, cui seguirà a partire dalla mattinata di sabato 26 l’esecuzione degli interventi adulticidi, larvicidi e la rimozione dei focolai nelle aree private, porta a porta. Contestualmente, si eseguirà il trattamento larvicida nelle tombinature pubbliche.

Il Dipartimento di sanità pubblica dell’Azienda Usl di Bologna, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e con il comune di Bentivoglio, prosegue con le azioni previste dal Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi, già attivate a seguito del caso confermato di infezione da Chikungunya nel comune di Bentivoglio. Parallelamente, le indagini epidemiologiche hanno permesso di individuare il probabile caso indice, o caso zero, ovvero la prima persona colpita dall’infezione: si tratta di una persona rientrata da un viaggio in una zona a rischio. Questo caso viene quindi classificato come caso importato. La scoperta del probabile caso indice consente di circoscrivere meglio l’evento e conferma l’efficacia delle attività di monitoraggio già in corso, sottolinea la Asl.

Secondo l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie (Izsve) in base alla analisi effettuate dal Laboratorio di entomologia sanitaria, il virus West Nile sta circolando «in forma moderata» nelle zanzare in Veneto e in Friuli Venezia Giulia. Ad oggi risultano 12 pool di zanzare positivi su 1.233 analizzati (70.363 zanzare), di cui 10 con lineaggio WNV-2 e 2 WNV-1. Il tasso di infezione è dell’1%. I siti positivi per West Nile sono 11, tutti localizzati in Veneto, su un totale di 86 trappole presenti fra Veneto (57) e Friuli Venezia Giulia (29).

Oltre a West Nile, è stata trovata una positività per Usutu Virus in Friuli Venezia Giulia, nella zona di Trieste. Tutti i pool positivi erano costituiti da Culex pipiens, la zanzara comune.

Per quanto riguarda la sorveglianza veterinaria sulle arbovirosi, sono risultati positivi 6 uccelli (3 gabbiani reali, 1 gallinella d’acqua, 1 piccione, 1 colombaccio). Al momento la quantità di zanzare positive rinvenute non appare elevata, ma il clima particolarmente caldo per periodi molto prolungati potrebbe influire sull’andamento della circolazione del virus. Per il direttore generale dell’istituto, Antonia Ricci, «anche se la circolazione del virus West Nile risulta inferiore rispetto agli anni precedenti e la situazione è attualmente nella norma, è essenziale mantenere alta l’attenzione sul monitoraggio delle zanzare. L’identificazione tempestiva del virus nelle zanzare consente l’attivazione rapida del sistema di controllo sanitario a tutti livelli e garantisce la sicurezza di trasfusioni e trapianti nell’uomo».

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