Nel giro di pochi giorni i casi arbovirosi in Veneto si sono moltiplicati, specie per le febbri Chikungunia e Dengue, mentre per il virus West Nile continua a crescere in modo asintomatico.
Un caso autoctono di Dengue è stato diagnosticato a Brendola nel Vicentino dall’Unità Operativa di Malattie Infettive e Tropicali dell’Azienda ULSS 8 Berica in un uomo di 53 anni, senza storia di viaggi recenti in Paesi in cui la malattia è endemica.
La dengue, malattia virale trasmessa all’uomo attraverso la puntura di zanzare infette Aedes species, si può manifestare con febbre alta, dolori muscolari e articolari, mal di testa, dolore retrorbitario con i movimenti oculari, nausea, astenia e talvolta eruzione cutanea. In alcuni casi può presentare complicanze, ma nella maggior parte delle situazioni ha un decorso autolimitante e può essere gestita efficacemente con trattamento sintomatico e monitoraggio clinico.
È importante sottolineare che la Dengue non si trasmette da persona a persona, ma attraverso la puntura di zanzare Aedes spp. infette. Il contagio può avvenire quando una zanzara punge una persona infetta e successivamente trasmette il virus a soggetti sani pungendoli.
In Veneto, tutti i casi confermati di dengue fino a oggi sono sempre stati correlati a viaggi in aree endemiche. Questo caso rappresenta quindi un primo evento autoctono nella Regione, legato all’intensificazione dei viaggi internazionali nel periodo estivo, con il rientro di molti soggetti da Paesi in cui la malattia è endemica e al clima favorevole alla proliferazione di Aedes albopictus (la zanzara tigre).
Il Dipartimento di Malattie infettive/tropicali e Microbiologia dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar ha individuato due casi di Chikungunya, uno in una donna di 64 anni domiciliata in una frazione del comune di Negrar di Valpolicella (VR), senza storia di viaggi recenti in Paesi in cui la malattia è endemica. L’altro in una donna di 39 anni di Affi senza storia di viaggi recenti in Paesi in cui la malattia è endemica. La signora non è ricoverata e al momento presenta sintomi lievi
«La Chikungunya – precisano i tecnici della Prevenzione – è una malattia virale trasmessa all’uomo attraverso la puntura di zanzare infette del genere Aedes, in particolare Aedes albopictus (zanzara tigre). Si manifesta più frequentemente con febbre alta improvvisa e intensi dolori articolari che possono persistere anche per settimane o mesi. Altri sintomi comuni includono dolori muscolari, mal di testa, eruzioni cutanee, astenia e, in alcuni casi, gonfiore articolare. Sebbene la malattia abbia generalmente un decorso autolimitante, in alcune persone, soprattutto anziani o soggetti con patologie pregresse, può causare sintomi prolungati o complicanze».
Come la Dengue, anche la Chikungunya non si trasmette da persona a persona, ma solo attraverso la puntura di zanzare Aedes infette. Il contagio avviene quando una zanzara punge una persona infetta e, dopo un periodo di incubazione, può trasmettere l’infezione a soggetti sani con successive punture.
Fino ad oggi, in Veneto, tutti i casi confermati di Chikungunya erano correlati a viaggi in aree endemiche. L’identificazione di casi autoctoni rappresenta dunque un evento rilevante, verosimilmente legato all’intensificarsi dei viaggi internazionali nel periodo estivo, con il rientro di persone da Paesi in cui la malattia è presente ed alle condizioni climatiche favorevoli alla proliferazione della zanzara tigre.
A livello nazionale, i casi di arbovirosi registrati dall’Istituto superiore di sanità da inizio 2025 sono 111 casi confermati di Dengue, di cui 107 casi associati a viaggi all’estero e 4 casi autoctoni, con un’età mediana 41 anni e il 58% dei contagiati di sesso maschile e nessun decesso. Risultano poi 32 casi confermati di Chikungunya, di cui 30 associati a viaggi all’estero e 2 casi autoctoni, con un’età mediana di 46,5 anni, il 53% dei contagiati di sesso maschile e nessun decesso. Sono stati registrati 4 casi di Zika virus, tutti importati; 23 casi di TBE (tutti autoctoni, età mediana 52 anni, 57% di sesso maschile, nessun decesso) e 38 casi di Toscana virus (tutti autoctoni, età mediana 59,5 anni, 74% di sesso maschile, nessun decesso).
Quanto alla diffusione del virus West Nile, sempre secondo i dati Iss, i casi individuati a livello nazionale raddoppiano in una settimana arrivando a 173, con 12 morti. Tra i casi confermati, 72 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (2 Piemonte, 2 Lombardia, 4 Veneto, 1 Friuli Venezia Giulia, 2 Emilia Romagna, 37 Lazio, 21 Campania, 1 Basilicata, 1 Sardegna), 14 casi asintomatici identificati in donatori di sangue, 85 casi di febbre, 1 caso asintomatico e 1 caso sintomatico. Tra i casi confermati sono stati notificati 12 decessi (1 Piemonte, 5 Lazio, 6 Campania).
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