Ucciso il secondo lupo: dopo l’Alto Adige, tocca al Trentino

I Forestali hanno dato seguito al decreto Fugatti. Brambilla: «ora Fugatti ha il suo trofeo».

766
Ucciso il secondo lupo caccia a lupi e orsi

Ucciso il secondo lupo in Italia. Nottetempo, il Corpo forestale del Trentino ha eseguito il decreto firmato il 4 settembre scorso dal presidente del Trentino, il salviniano Maurizio Fugatti che ha autorizzato la fucilazione di due lupi, provvedendo all’abbattimento di un lupo maschio adulto appartenente al branco che gravita nella Lessinia trentina. L’animale è stato fucilato in un pascolo limitrofo a malga Boldera (comune di Ala) mentre stava tentando la predazione di un bovino

L’obiettivo è prevenire ulteriori danni economici e sociali, senza compromettere lo stato di conservazione della popolazione di lupo in Trentino. Danni economici che sono decisamente più contenuti rispetto al danno ambientale, sociale e naturalistico connesso con la soppressione di esemplari di fauna protetta.

Immediate le proteste degli animalisti dopo la soppressione del secondo esemplare di lupo in Italia, dopo quello avvenuto qualche settimana fa in Alto Adige. Per Massimo Vitturi, responsabile area Animali Selvatici LAV, «è evidente che quel bovino non era stato protetto adeguatamente come invece previsto sia dalla direttiva Habitat sia della direttiva 98/58/CE relativa alla protezione degli animali negli allevamenti». 

Secondo la Lav «l’uccisione del lupo è un fatto di una gravità senza precedenti, tanto più perché l’esecuzione è avvenuta a pochi giorni dal ritorno degli animali allevati nelle stalle di pianura. Si è trattato quindi di un atto di forza utile solo a Fugatti, che ha più volte dimostrato il suo odio nei confronti di lupi e orsi, un vero e proprio strumento di propaganda elettorale». 

«Considerato che l’autorizzazione all’uccisione di due lupi, risalente al 4 settembre scorso, è basata solo ed esclusivamente sulle predazioni accertate a malga Boldera, ora analizzeremo tutta la documentazione relativa al pascolo dove è stato ucciso il lupo – conclude la LAV – e siamo pronti a denunciare i responsabili della sua morte». 

Pesanti critiche all’operato di Fugatti anche da Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente: «in una sorta di squallida gara con il collega di Bolzano, Arno Kompatscher, il presidente del Trentino Maurizio Fugatti reclama la sua pelle di lupo. Il copione – avverte – è lo stesso, con la variante alla Fugatti: il decreto pubblicato il 4 settembre alla chetichella e l’indifferenza per i ricorsi degli animalisti. Per ora quelli presentati al TAR sono stati respinti, ma nei giorni scorsi il Consiglio di Stato ha accolto l’istanza delle associazioni nel caso (analogo) di Bolzano e ha sospeso l’esecutività del decreto di Kompatscher, di fatto salvando uno dei due lupi destinati all’abbattimento. L’altro, purtroppo, era già stato ucciso. Nel caso trentino – prosegue l’on. Brambilla – si segnala la connivenza dell’ISPRA, che ha dato via libera al nuovo scempio con la sorprendente precisazione che “l’eventuale prelievo di due esemplari non assicura l’azzeramento del rischio di ulteriori predazioni” e con la richiesta di “un attento monitoraggio degli effetti della rimozione sia in termini di riduzione delle predazioni sia sulle dinamiche del nucleo di lupi presenti nell’area”. Se vi sono questi rischi, perché avallare l’abbattimento?»

Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, iscrivetevi al canale Telegram per non perdere i lanci e consultate i canali social della Testata. 

Telegram

https://t.me/ilnordest

Linkedin

https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano

Facebook

https://www.facebook.com/ilnordestquotidian

X

x.com/nestquotidiano

 © Riproduzione Riservata