La decisione della regione del Veneto di ricorrere al finanziamento Inail per 800 degli 880 milioni di euro necessari per realizzare il nuovo ospedale di Padova ha sollevato interrogativi anche in Trentino sul perché la giunta guidata dal salviniano Maurizio Fugatti ha invece preferito investire una cifra simile per realizzare il nuovo ospedale di Trento ricorrendo esclusivamente a fondi dell’Autonomia, bloccando così cifre ingenti nel bilancio provinciale
Le domande si sono concretizzate in un’interrogazione del consigliere provinciale del Pd, Francesca Parolari, secondo cui «la Regione Veneto pagherà l’affitto – con un canone annuale che dovrebbe oscillare fra il 3,5% e il 4% dell’investimento totale fatto da Inail pari a 800 milioni di euro – con possibilità di riscatto finale al termine dei 25 anni di locazione oppure di rinnovo. Il modello di investimento delineato prevede che l’ente proponente disponga di un’area idonea all’edificazione da vendere e che elabori un progetto esecutivo, idoneo ad essere posto a base di un appalto per la costruzione dell’opera. INAIL avvia la valutazione dell’area – e del progetto consegnato – finalizzata all’acquisto del terreno/immobile e del progetto validato. Le fasi successive dello sviluppo dell’investimento sono gestite da INAIL che procede a propria cura e a proprie spese alla costruzione o riqualificazione dell’immobile e dopo il collaudo alla consegna all’ente proponente, stipulando un contratto di locazione».
Si tratta di una modalità operativa, afferma Parolari «utile per sollevare gli enti locali dall’onere di appalto e costruzione di compendi assai impegnativi (la Provincia di Trento – al riguardo – ne sa qualcosa) e, soprattutto, per non ingessare i bilanci degli enti, mettendo a frutto per finalità pubbliche i fondi per gli investimenti immobiliari che INAIL ha a disposizione. In tal modo le Regioni/Province liberano cospicue risorse da destinare ad altri obiettivi programmatici». Senza contare il fatto che Inail opera autonomamente, fornendo poi “chiavi in mano” una struttura operativa completata e funzionale senza bloccare nelle pastoie burocratiche il committente, aspetto affatto secondario quando si deve operare in simili appalti esposti anche nel corso della realizzazione a possibili contenziosi con le ditte appaltatrici.
L’opportunità per INAIL di investire in edilizia sanitaria è stata riconosciuta in forma permanente dalla legge 30 dicembre 2023, n. 213. Le iniziative di investimento Inail da inserire nei suoi piani triennali sono stabilite annualmente, su richiesta di Regioni e Province autonome. Nel 2024 la provincia di Trento ha comunicato di non avere fabbisogni finanziabili con questa modalità. Una dichiarazione che ha suscitato disappunto da parte di Parolari, che nell’interrogazione chiede conto «alla Giunta della valutazioni di ordine tecnico, economico/finanziario e di opportunità politica alla base del diniego esplicitato e se si tratta di una decisione irreversibile», visto che il Trentino sarebbe ancora in tempo per chiedere l’intervento Inail, visto che manca ancora il progetto esecutivo del nuovo ospedale che sarà pronto, se non succedono altri problemi, a metà del prossimo anno, in tempo per un nuovo bando di finanziamento.
Parolari chiede poi «come mai nel 2022 sia stata, invece, presentata istanza di finanziamento INAIL per il padiglione B dell’Ospedale di Arco, ottenendo risposta positiva, e perché poi si sia deciso di abbandonare questa strada».
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