Autonomia speciale, c’è chi la coltiva e chi no

Calderoli: «zero norme attuazione per Val d'Aosta e Sardegna. Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia spingono per arricchirla, gli altri latitano». La riforma dello Statuto di Autonomia del Trentino Alto Adige approda al voto in Parlamento.

498
Autonomia speciale autonomia per 4 regioni riforma dello Statuto di Autonomia del Trentino Alto Adige autonomia autonomi comitato per l'autonomia Maggiore autonomia autonomia
Il ministro agli Affari regionali e autonomie, Roberto Calderoli.

Autonomia speciale: c’è chi la coltiva con cura ogni giorno e chi la trascura, sprecando un bene prezioso oltre che strategico. E secondo il ministro agli Affari regionali, Roberto Calderoli, «amante delle regioni a Statuto speciale», afferma come non tutte le Autonomie speciali siano sullo stesso piano: «devo fare non una considerazione soggettiva, ma una considerazione oggettiva. In questi tre anni di governo ho portato all’approvazione 15 norme di attuazione con altrettanti 15 decreti legislativi portati in Consiglio dei ministri. Di questi 15, otto sono del Trentino Alto Adige, quattro sono del Friuli Venezia Giulia, tre della Sicilia. Brillano per due zero per Sardegna e Val d’Aosta».

Il bilancio sull’Autonomia speciale Calderoli l’ha fatto ad Aosta durante un evento elettorale in vista delle regionali (e comunali) di domani, domenica 28 settembre. «Quello che forse non si riesce a capire che uno non può pensare di fare è di vivere in un’isola» – ha detto Calderoli, perché «il giapponese va bene stia nell’isola, bisogna però fare anche banzai. E io di banzai in giro francamente ne ho visti pochi. Devo riconoscere alla senatrice Spelgatti che ha capito che se si vuole portare a casa qualcosa con lo Stato centrale devi confrontarti e scontrarti, battersi, perché sulla legge sulla montagna si è battuta come una leonessa».

Invece, «gli altri vanno un po’ a rimorchio, con la Svp che invece va giù come un martello. Io ho tutte le settimane addosso, o Fugatti (Trentino) o Kompatscher (Alto Adige) piuttosto che Fedriga (Friuli Venezia Giulia). Gli altri un po’ latitano».

Inoltre «io ho fatto due anni che avevo su una spalla Kompatscher e dall’altra Fugatti e per mano avevo Fedriga a chiedermi che volevano la riforma del loro statuto. Ho incontrato una volta quelli della Val d’Aosta, però li ho visti molto tiepidi in questa richiesta. Per me l’Autonomia è l’essenza della libertà, dell’identità, dell’essere padroni a casa propria. A me sembra che qualche volta, invece, l’Autonomia venga interpretata come la gestione del potere a tutti i costi».

Intanto la riforma delle Autonomie speciali prosegue, con quella del Trentino Alto Adige prossima ad approdare al primo voto del Parlamento dopo l’approvazione del testo di aggiornamento dello Statuto da parte della commissione Affari costituzionali della Camera. Per Calderoli «ora il provvedimento è pronto per l’Aula ed è già previsto che venga calendarizzato nel mese di ottobre. Il governo continua a fare la sua parte nell’interesse delle Province autonome e nel rispetto dell’accordo raggiunto con i territori. Se durante l’estate avevo detto che la partita parlamentare era ufficialmente iniziata, oggi possiamo dire che l’approvazione della Commissione è un assist. Il primo gol sarà la prima approvazione dell’Aula di Montecitorio, che mi auguro potremo segnare quanto prima», cui seguiranno altre tre votazioni, trattandosi di una legge costituzionale.

Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, iscrivetevi al canale Telegram per non perdere i lanci e consultate i canali social della Testata. 

Telegram

https://t.me/ilnordest

Linkedin

https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano

Facebook

https://www.facebook.com/ilnordestquotidian

X

x.com/nestquotidiano

 © Riproduzione Riservata