Trentino terra di bracconieri di orsi e lupi: dura accusa di Lav

Fugatti: «la presenza di lupi confidenti è un problema di sicurezza pubblica». Vitturi: «stiamo preparando le denunce penali».

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Trentino terra di bracconieri orsi e lupi

Il Trentino terra di bracconieri nei fatti è diverso da quello che lo dipinge una martellante pubblicità, visto che ormai si assiste troppo frequentemente a episodi criminosi contro la fauna protetta, orsi e lupi in particolare. È trascorsa solo una settimana dal ritrovamento della pelle di un giovane orso, per cui si sospetta un atto di bracconaggio, nel comune di Borgo D’Anaunia che ora. E ora arriva la notizia, secondo cui l’orsa trovata morta a Caldes il 25 settembre scorso sarebbe stata uccisa da colpi di arma da fuoco

Due evidenti episodi di bracconaggio ai danni degli orsi che ha fatto scattare la reazione della Lav con il responsabile Animali Selvatici, Massimo Vitturi, che afferma come «non ci troviamo quindi di fronte a un caso isolato: il Trentino si conferma purtroppo territorio di scorribande per bracconieri e giustizieri fai da te, un vero far west con una amministrazione locale che negli ultimi anni ha fatto di tutto per alimentare un brodo di coltura nel quale sono maturate le reazioni che hanno portato all’uccisione di volpi, orsi e lupi». 

Trentino terra di bracconieri: s tratta di una situazione drammatica nella quale, secondo Vitturi, «ancora una volta, dopo la scoperta dei fori di proiettile nel corpo dell’orsa, l’assessore al turismo Roberto Failoni continua a mantenere un atteggiamento tiepido nei confronti dei criminali bracconieri che scorrazzano indisturbati sul suo territorio, ai quali si è limitato a ricordare che “il bracconaggio è illegale e non appartiene alla cultura delle nostre comunità”, senza prendere una netta posizione di condanna, né tantomeno annunciare misure di contrasto straordinarie nei confronti di chi vigliaccamente utilizza veleno, fucili o altri sistemi vietati per uccidere animali protetti, mettendo a rischio anche l’incolumità delle persone». 

Per la Lav «dopo tutti i casi di bracconaggio che si sono verificati in Trentino dal giorno del suo insediamento, la giunta Fugatti sembra ancora una volta non voler prendere una netta posizione di condanna pubblica nei confronti dei colpevoli, limitandosi a considerarli responsabili di qualcosa di simile a una marachella da bambini». 

L’ufficio legale della LAV sta già predisponendo un’articolata denuncia nei confronti dei responsabili della recente morte dei due orsi, «che sarà depositata a breve per ribadire ancora una volta che il bracconaggio non si combatte con tiepide parole istituzionali, ma con forti azioni giudiziarie che siano di esempio per tutti coloro che ritengono di potersi fare giustizia da sé, in spregio alla vita degli animali protetti e delle leggi nazionali ed europee poste a tutela degli animali selvatici». 

Intanto Fugatti continua ad alimentare l’allarme verso la presenza dei lupi. «Abbiamo chiesto a Ispra di intervenire su due casi specifici di lupi confidenti e aggressivi in Valsugana, oltre a quella per la zona di Ala. Per la seconda c’è stata data risposta positiva, che ha portato al prelievo dei giorni scorsi, mentre per la Valsugana abbiamo ricevuto risposta negativa. A nostro avviso, in questo caso, si tratta di una questione di sicurezza pubblica: non vogliamo aspettare che un lupo aggredisca un uomo per gestire la situazione. Quindi inizieremo ad affrontare il problema sotto l’aspetto amministrativo già a partire dalla prossima settimana».

Una situazione che innescherà un nuovo conflitto con i protezionisti, visto che gran parte delle problematicità lamentate dagli allevatori circa la predazione di greggi emergono essere legate, come emerge dai verbali redatti dai Carabinieri Forestali, alla mancata puntuale applicazione delle buone pratiche di prevenzione che, laddove implementate, dimostrano di essere efficaci. Certo, per molti allevatori è più facile lamentarsi con la politica che non soddisfa le loro proposte di eradicazione totale dei predatori piuttosto che adeguarsi alle mutate esigenze, sorvolando anche sul fatto che i danni patiti – spesso di lieve entitàvengono indennizzati dalla Provincia.

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