Friuli Venezia Giulia, confermato il rating “BBB”

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agenzie rating insegna standard  poors 1L’agenzia americana Standard & Poor’s evidenzia comunque una prospettiva negativa

L’agenzia di rating americana Standard & Poor’s ha comunicato alla Regione Friuli Venezia Giulia la conferma del rating di lungo termine a “BBB”, mantenendo comunque una “prospettiva negativa sul rating”.

Nella stessa comunicazione, viene anche evidenziata la previsione secondo cui nonostante la riduzione delle entrate, la Regione manterrà solidi risultati di bilancio nel 2014-2016, principalmente grazie al controllo della spesa effettuato. Le prospettive negative riflettono solo quelle sul rating della Repubblica Italiana (BBB/Negative/A-2), indicando la possibilità di una revisione al ribasso del rating della Regione, qualora ci fosse un’ulteriore riduzione del rating sovrano. Il profilo di credito autonomo del Friuli Venezia Giulia (attualmente “AA-”) è sostenuto, afferma Standard & Poor’s, «dalla nostra valutazione positiva del management regionale».

Data la capacità del Governo centrale di agire sulle entrate delle regioni a statuto speciale tramite leggi nazionali, S&P segnala che il contesto istituzionale in cui le realtà autonome operano, peraltro, non conferisce alcuna posizione di privilegio rispetto alle Regioni a statuto ordinario.

La Regione vanta un’economia solida. Nonostante le tenui prospettive di crescita, S&P ritiene poi che i solidi fondamentali economici pongano il Friuli Venezia Giulia in una posizione competitiva rispetto ad altre regioni italiane nell’agganciare la futura ripresa economica. Il tessuto regionale è composto da molte imprese innovative e orientate all’export, grazie alle quali si pone tra le prime regioni esportatrici d’Italia. Inoltre, il maggior reddito disponibile delle famiglie (16% superiore alla media nazionale) consente di sostenere i consumi sul territorio regionale. Pertanto, il Pil pro capite regionale rimane ampiamente superiore alla media nazionale (del 15%), ampio è il gap tra il tasso di disoccupazione regionale (7,75) e quello nazionale (12,2%), ragione per cui qualsiasi possibile ripresa dell’economia regionale dovrebbe avvenire a ritmi superiori alla media nazionale.

Peraltro, viene ancora osservato, la contrazione del Pil regionale è stata inferiore a quella italiana nel 2013 (-1,7% contro il -1,9% di quello nazionale). La spesa per interessi si ridurrà per via della riduzione dell’indebitamento regionale ed  i trasferimenti destinati al sistema sanitario regionale diminuiranno del 2,2% nel 2014 rispetto al 2013, senza con ciò pregiudicare il proseguimento dei risultati complessivamente in equilibrio del settore.

Il Friuli Venezia Giulia vanta una posizione di liquidità che S&P ha infine definito “molto robusta” e mantiene un “soddisfacente” accesso alla liquidità esterna.