Dalla Francia le opportunità per l’internazionalizzazione delle imprese del NordEst

Seminario a Verona organizzato dalla Finest con la Camera di commercio e l’Ordine dei commercialisti.  

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internazionalizzazione delle imprese del NordEst

Secondo mercato europeo con più di 67 milioni di abitanti, settimo Paese investitore mondiale e destinazione primaria per gli investimenti esteri diretti italiani: con questi numeri la Francia è ad oggi uno dei partner più importanti per l’Italia, sia in termini commerciali che in un’ottica di reciproco scambio di flussi d’investimento per favorire l’internazionalizzazione delle imprese del NordEst, come è stato evidenziato nel convegno organizzato a Verona dalla Camera di commercio, Finest e l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.

Nel 2017 sono stati avviati in Francia 1.298 progetti di investimento estero (+16% su base d’anno), di cui 96 promossi da imprese nazionali: l’Italia è il terzo Paese investitore in Francia a livello mondiale (7% del totale), dopo Stati Uniti (18%) e Germania (16%). I dati inerenti l’anno 2018 dovrebbero confermare questa dinamica. Con le complessità di un mercato maturo e altamente competitivo ma con la solidità di una grande potenza mondiale, la Francia può rappresentare per le imprese del NordEst italiano un trampolino per la crescita internazionale.

«L’interscambio commerciale Verona-Francia – ha spiegato il vice presidente della Camera di Commercio, Andrea Prando – ha saldo positivo dal 2006 e dal 2006 l’export di prodotti e servizi scaligeri verso il Paese d’Oltralpe  è andato crescendo in modo abbastanza continuo. La Francia è il secondo partner commerciale delle imprese veronesi per export e il terzo per import: è quindi fondamentale per l’economia locale, a maggior ragione ora che si fa sentire il rallentamento economico della Germania, che è il nostro primo partner commerciale. Nei primi nove mesi del 2018, infatti, l’export in Francia è cresciuto dell’8,1% a 797,7 milioni di euro e pesa per il 9,4% sulle esportazioni complessive. Le esportazioni verso il Paese tedesco invece sono diminuite del 3,4% a 1,4 miliardi. Una situazione economica che preoccupa, considerando anche le revisioni al ribasso del Pil italiano».

Nei primi nove mesi dell’anno, Verona ha esportato 797,7 milioni di euro di merci in Francia e importato merci per 561,1, il 6,8% in più dei primi nove mesi del 2017. Per il 13,5% si tratta di macchinari di impiego generale e di impiego speciale. Seguono poi la carne lavorata e conservata e i prodotti a base di carne, più altri prodotti alimentari per il 13,7% e autoveicoli, mezzi di trasporto e componentistica per autoveicoli per il 12,7%. I francesi apprezzano poi il sistema moda “Made in Verona”: gli articoli di abbigliamento e le calzature pesano per il 9,9% sul totale delle esportazioni. Quanto alle importazioni, la Francia è una voce fondamentale per la zootecnia e l’agricolturaveronese in quanto fornisce animali vivi e prodotti di origine animale, prodotti per l’alimentazione di animali e prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati.

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