Trentino, sulla testa di ciascun residente più del doppio dei debiti di ogni siciliano

0
492
giacomo bezzi pdl 1
giacomo bezzi pdl 1Bezzi: “questa l’eredità avvelenata di 15 anni di potere dellaiano in Trentino”. Pacher: “cifre irrealistiche, il vero debito è di 1,2 miliardi di euro”

Il Trentino come cattivo esempio della classe di governo del centrosinistra? Sì secondo i dati forniti dai candidati del Pdl al Senato e alla Camera, rispettivamente Giacomo Bezzi e Michaela Biancofiore. Secondo i due esponenti azzurri, “la provincia di Trento ha in carico debiti per 2.111.065.555 euro stando ai dati contenuti in documenti di bilancio riservati della stessa Provincia che siamo riusciti ad ottenere, pari ad un indebitamento pro capite per ogni trentino residente, dal neonato al vegliardo, di 3.957,79 euro, ovvero più del doppio (il 243% per l’esattezza) del debito che grava sulla testa di ogni siciliano” esordisce il candidato al Senato nel collegio di Trento, Giacomo Bezzi.

Un risultato assai poco invidiabile, “reso possibile dalla gestione clientelare e personalistica dell’ex governatore Lorenzo Dellai, dimessosi in anticipo dalla barca dell’Autonomia che affonda come una qualsiasi capitan Schettino, rifugiatosi in extremis sulla scialuppa di Monti nella speranza di approdare a Montecitorio” chiosa velenoso Bezzi. Un Trentino che esce con le ossa rotte: “a testimoniarlo sono i numeri forniti dall’Istat che è una fonte super partes – afferma la deputata azzurra Michaesla Biancofiore – e i risultati del Trentino sono spesso peggiori della cugina provincia di Bolzano e di tutto il Nord. Un esempio puntuale di come sia stata gestita male l’Autonomia durante i 15 anni di governo Dellai”. Secondo le cifre snocciolate dalla Biancofiore “il Trentino ha una disoccupazione giovanile che è passata dall’8,5% al 13%, un indice di ‘natimortalità’ delle imprese che è il peggiore di tutto il Nord Italia con lo 0,16% quando a Bolzano è dello 0,96% e la media è dello 0,82%, con punte dell’1,12% in Lombardia, dell’1% in Veneto e dell’1,05% in Emilia Romagna. Né va meglio per i fallimenti che, seppur in numero ridotto in termini assoluti, sono cresciuti di ben il 41%, mentre l’indice di povertà nella regione Trentino Alto Adige è del 6,7% a fronte di una media italiana del 4,9%”. Un quadro davvero poco esaltante dell’eredità lasciata dopo 15 anni di potere esercitato da uomo solo al comando da parte di Lorenzo Dellai.

giacomo bezzi micaela biancofiore pdl 1

Le accuse lanciate da Bezzi e Biancofiore hanno suscitato l’immediata puntualizzazione da parte della provincia di Trento che con una nota della presidenza sottolinea come al 31 dicembre 2011 l’indebitamento totale (debiti di finanziamento delle società della Provincia più debiti analoghi contratti da enti locali e università) è di 1,2 miliardi di euro, con un’incidenza sul Pil provinciale del 7,5%. “A questo potremmo aggiungere – prosegue la nota del presidente Alberto Pacher – che il debito medio delle regioni a statuto ordinario è pari al 7,4% e che il debito dell’Italia, sempre nel 2011, è pari al 120% del Pil. Prendendo poi in considerazione solo il comparto Provincia la percentuale sul Pil cala al 5,7%. Relativamente alla provincia di Bolzano, l’indebitamento totale del sistema pubblico provinciale, al 31 dicembre 2011, è pari a circa 1.336 milioni di euro con un’incidenza dell’8,05% del Pil della medesima Provincia”. Indebitamento, conclude la nota, rivolto a finanziare esclusivamente spese d’investimento e non spesa corrente.

La puntualizzazione non convince Bezzi: “il dato che loro utilizzano è il debito effettivo iscritto a bilancio, senza considerare alcuna attualizzazione derivante da svalutazioni del patrimonio o da sovra valutazioni fatte in modo accomodante per accontentare qualche amico. Se si dovesse rispettare fino in fondo le norme civilistiche di redazione dei bilanci, i debiti dovrebbero essere attualizzati, facendo emergere le cospicue svalutazioni occorse al patrimonio immobiliare nel corso degli ultimi 24 mesi, in molti casi superiori al 30%. Se la Provincia si comportasse come una vera azienda, i suoi conti sarebbero diversi, simili alle cifre che ho dichiarato, che sono scritte nero su bianco in documenti riservati della stessa Provincia”.