Stop al nuovo impianto rifiuti di Exe spa in Lignano Sabbiadoro

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Lignano Sabbiadoro (Udine). Exe spa, assistita dall’avvocato Maurizio Conti partner dello studio legale Conti Bertoli Mascherin e presidente dell’Ordine degli Avvocati di Udine, ha perso il ricorso al Tar Friuli Venezia Giulia contro la Regione FVG difesa dagli avvocati Ettore Volpe e Beatrice Croppo.

Nel 2010 Exe spa aveva presentato istanza alla Regione Friuli Venezia Giulia di autorizzazione alla costruzione e gestione di un impianto di trattamento dei rifiuti in località Pantanel nel Comune di Lignano Sabbiadoro. Tutte le amministrazioni coinvolte nel procedimento, il Comune di Lignano Sabbiadoro, la ASL n. 5 Bassa Friulana avevano espresso parere favorevole al nuovo impianto. La Provincia di Udine invece non si era espressa. Successivamente la Regione, considerato che l’area del nuovo impianto si trova in parte all’interno del SIC della Laguna di Grado e di Marano, e che il piano regionale dei rifiuti prevede che nei SIC non possono essere realizzati impianti di smaltimento o recupero, salvo specifica deroga contenuta nel singolo piano provinciale di gestione dei rifiuti, aveva sospeso il procedimento, in attesa che la Provincia di Udine approvasse una variante del piano provinciale per autorizzare l’impianto. Secondo la Provincia non era necessaria la variante del piano perché si trattava dell’ampliamento di un impianto già esistente. Secondo la Regione invece, il progetto era qualificabile come nuovo impianto in considerazione “delle modifiche apportate al tipo di lavorazioni eseguite, alla qualità e quantità dei rifiuti trattati”.
Il progetto presentato dalla società Exe spa prevedeva la realizzazione di due nuovi fabbricati (un capannone di 1500 mq. e un edificio a uso servizi di 185 mq.), e l’introduzione di nuove linee operative per rifiuti ingombranti e da spazzamento stradale, il trattamento di nuovi codici CER, un incremento delle potenzialità di trattamento per i rifiuti spiaggiati e per la frazione secca di r.s.u. e assimilati.

La Regione Friuli Venezia Giulia – si legge in sentenza – ha ritenuto di non poter concludere positivamente il procedimento di autorizzazione alla costruzione e alla gestione del nuovo impianto di trattamento di rifiuti in assenza dell’approvazione, previa sottoposizione a valutazione di impatto ambientale, di idonea variante al piano provinciale di gestione dei rifiuti.
Il Tar Trieste ha respinto il ricorso di Exa spa, accogliendo la tesi della Regione secondo cui si tratta di un impianto nuovo che necessita di una variante del piano provinciale di gestione dei rifiuti di Udine. .

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