Fincantieri consegna alla Princess Cruises (Gruppo Carinval) la terza unità “Majestic Princess”

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La nave realizzata specificamente per il mercato cinese. Il Gruppo chiude il 2016 con utili in crescita

princess cruises anteprima majesAlla presenza del presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, si è svolta presso lo stabilimento Fincantieri di Monfalcone la cerimonia di consegna di “Majestic Princess”, la terza unità della classe “Royal Princess”, costruita da Fincantieri per la società armatrice Princess Cruises, marchio del gruppo Carnival Corporation, primo operatore al mondo del settore crocieristico.

Alla cerimonia sono intervenuti anche il presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, mentre per la società armatrice erano presenti Micky Arison, presidente di Carnival Corporation, Arnold Donald, amministratore delegato di Carnival Corporation, Stein Kruse, amministratore delegato di Holland America Group e Jan Swartz, presidente di Princess Cruises e Carnival Australia. Fincantieri era rappresentata dal presidente Giampiero Massolo e dall’amministratore delegato Giuseppe Bono.

Realizzata sulla base del progetto delle gemelle “Royal Princess” e “Regal Princess”, costruite e consegnate sempre dallo stabilimento di Monfalcone rispettivamente nel 2013 e 2014, inaugurando una nuova generazione di navi che hanno riscontrato un enorme successo tra il pubblico dei crocieristi, la nuova unità, che è la più grande nave da crociera mai realizzata in Italia, ha una stazza lorda di 145.000 tonnellate e potrà ospitare a bordo 4.250 passeggeri in 1.780 cabine, e 1.350 membri dell’equipaggio. “Majestic Princess”, che batte la bandiera di Bermuda, è caratterizzata da una nuova livrea con il logo storico di Princess Cruises dipinto su entrambe le fiancate a prua della nave e dalla scritta in ideogrammi cinesi “Shèng Shì Gng Zh Haò”, che significa “Grande Spirito”. Si tratta della prima nave progettata e costruita da Fincantieri specificatamente per il mercato cinese: a bordo, infatti, sono state create aree ad hoc per i gusti e le abitudini dei passeggeri cinesi con l’allestimento di nuovi spazi di intrattenimento come le sale karaoke e ristoranti dedicati a diversi tipi di cucina con una vasta scelta culinaria.

La nave, al pari di quelle della stessa classe che l’hanno preceduta, rappresenta un nuovo punto di riferimento tecnologico a livello europeo e mondiale per il l’allestimento innovativo, le elevatissime performance e l’alta qualità di soluzioni tecniche d’avanguardia ed è la migliore prova che innovazione e cura del rapporto con il cliente sono leve imprescindibili per affermare la propria leadership sul mercato e consolidare ulteriormente la storica partnership di Fincantieri con il Gruppo Carnival, primo operatore al mondo del settore crocieristico.

«Fincantieri presto avrà fabbricato un terzo delle grandi navi da crociera che solcano i mari del mondo e farà viaggiare 11 milioni di passeggeri. Parliamo di una storia italiana, competenza, qualità e passione che ha fatto di questo gruppo un vero campione italiano, campione europeo, in grado di crescere, espandersi anche in altri Paesi. Sono grato ai lavoratori, alle maestranze, a chi ha garantito di poter fare una meraviglia come “Majestic Princess” – ha detto il premier Gentiloni alla consegna della nave nei cantieri di Monfalcone -. C’è l’orgoglio da parte mia di poter dire che questo risultato affonda le radici innanzitutto nella capacità e nella qualità del lavoro italiano, grazie anche ai rapporti con la Regione il rilancio della cantieristica è possibile». Un ringraziamento particolare il premier lo ha riservato a Giuseppe Bono, perché «con la sua passione, la competenza, consente anche a me e al Paese di essere orgogliosi di quello che facciamo». Gentiloni ha chiuso il suo intervento con una metafora: «la partenza di questa nave è anche simbolo di un Paese, di una azienda, di una relazione tra Fincantieri e il Gruppo Carnival, che scelgono il mare aperto e rifiutano una logica di chiusura in se stessi per sceglierne una di apertura, progresso, di crescita». 

Assieme al varo della nuova nave, Fincantieri ha diffuso i dati di bilancio relativi al 2016. Il Gruppo archivia il 2015 – quello che Bono ha definito «la più lunga crisi del settore» – e guarda al futuro forte di un 2016 il cui esercizio torna in utile (14 milioni, rispetto a una perdita nel 2015 di 289 milioni). Il consiglio di amministrazione del gruppo ha approvato il bilancio consolidato e il progetto di bilancio di esercizio 2016. Il bilancio, che presenta un risultato positivo di 25 milioni di pertinenza di Gruppo (175 milioni nel 2015); ricavi a 4,4 miliardi (+5,9%), EBITDA margin al 6% (superiore al target 2016) e carico di lavoro a 24 miliardi di euro, pari a 5,4 anni di lavoro. I dati mostrano una posizione finanziaria netta a debito per 615 milioni (migliorativa sul target 2016) e un EBITDA a 267 milioni (-26 milioni). La maggior parte dell’indebitamento è relativa al finanziamento di attività correnti per la costruzione di navi da crociera. 

Bono parla di «superamento dei target previsti che confermano gli obiettivi di medio termine e la distribuzione di dividendi a partire dall’utile 2017». Con due sottolineature: il «carico di lavoro che ha superato ancora una volta livelli record» con «ripresa delle performances operativa ed economico-finanziaria (esercizio in miglioramento di oltre 300 milioni di euro) e il ringraziamento a tutti i lavoratori, di azienda e indotto». 

Nel settore delle navi, ulteriori aumenti nei volumi e margini di guadagno sono attesi dall’inizio dei lavori per nuove navi da crociera e dall’avvio del programma di rinnovamento della flotta della Marina Militare italiana e le attività legate agli accordi con quella del Qatar. Altri vantaggi dall’ottimizzazione della produzione e dei sistemi di ingegnerizzazione in Italia, con sinergie produttive con il cantiere Vard di Tulcea (Romania). Per il 2018 vengono confermate le previsioni di un aumento del fatturato del 16-23% rispetto al 2016, Ebida al 6-7% circa e la discesa dell’indebitamento a 400-600 milioni di euro; ulteriori miglioramenti per il 2020. 

Per Bono Fincantieri è «una eccellenza italiana» che potrebbe raggiungere risultati ancor più prestigiosi se riuscisse la acquisizione dei cantieri francesi di Stx. L’interesse di Fincantieri all’acquisizione di Stx France è di «partecipare al consolidamento dell’industria europea, che è un fatto importantissimo, ma noi vogliamo partecipare da protagonisti. Dobbiamo spingere in un mercato che diventerà sempre più globale e partecipare come protagonisti e non, come capita spesso all’industria italiana, come delle prede» Su Stx «le trattative sono ancora in corso, naturalmente abbiamo fiducia nella bontà del nostro progetto industriale e faremo l’acquisizione se ci saranno tutte le condizioni che consentiranno di poter aggiungere valore a quello che già stiamo producendo con Fincantieri» aggiunge Bono secondo cui  le elezioni francesi e la presunta fretta di chiudere la vicenda Stx non costituisce un elemento di forza per Fincantieri: «le trattative sono trattative. Ognuno ha degli interessi, noi abbiamo quelli industriali. In Francia hanno anche loro interessi industriali e ovviamente c’è una campagna elettorale e sappiamo cosa comporta dal punto di vista della competizione. Poi, non sta succedendo nessuna guerra».