Distribuzione dei giornali: la commissione Ue autorizza l’Italia ad erogare aiuti di stato

Stanziati 60 milioni per assicurare i giornali alle edicole dei paesi minori. Il fondo per l’editoria annunciato nella Finanziaria 2022, a sette mesi dall’approvazione, manca ancora del regolamento attuativo. 

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Bilancio INPGI

Nel quadro delle norme comunitarie sugli aiuti di Stato, la Commissione europea ha approvato la proposta italiana di erogare 60 milioni di euro a sostegno della distribuzione di giornali per garantire la disponibilità di quotidiani e periodici in Italia, in particolare nei piccoli comuni periferici in cui la distribuzione della stampa è per gli editori più onerosa, costosa e dispendiosa in termini di tempo, che non sempre si ripaga con il numero delle copie vendute.

Il regime prevede che gli editori di quotidiani e periodici abbiano diritto a un credito d’imposta che copra fino al 30%dei costi di distribuzione sostenuti nel 2020. Il regime sarà applicato retroattivamente solo per l’esercizio finanziario2021.

La Commissione ha valutato il regime alla luce delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, in particolare l’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che consente agli Stati membri di sostenere lo sviluppo di talune attività o regioni economiche.

La Commissione ha ritenuto che la misura per sostenere la distribuzione dei giornali fosse necessaria e appropriata per conseguire gli obiettivi perseguiti, ovvero lo sviluppo del settore dei mezzi di informazione, un ampio accesso a quotidiani e periodici e la promozione del pluralismo dei media.

La Commissione ha concluso che la misura è proporzionata, ossia limitata al minimo necessario, e avrà un impatto limitato sulla concorrenza e sugli scambi tra Stati membri. Su queste basi la Commissione ha approvato il regime in conformità delle norme dell’UE sugli aiuti di Stato.

Intanto, a sette mesi dall’approvazione della Finanziaria 2022 che ha istituito il fondo per il sostegno all’editoria,manca ancora il regolamento attuativo e i fondi per il 2022 sono ancora ben lungi dall’essere erogati, con il risultatoche la crisi che morde le attività editoriali, soprattutto quelle di minore dimensione e indipendenti, che non sono rientrate nella campagna straordinaria da 75 milioni dell’autunno 2021 riservati alle radio e televisioni, rischia di essere ferale per molte testate, con grave detrimento alla ricchezza e pluralità del panorama informativo, soprattutto in quelle realtà regionali dove è presente un monopolio informativo che drena le poche risorse pubblicitarie disponibili.

Sarebbe opportuno che il governo ed in particolare il sottosegretario all’editoria Giuseppe Moles accelerassesull’emanazione sul regolamento attuativo, puntando a sostenere maggiormente con il fondo coloro che non hanno beneficiato del sostegno dell’autunno 2021 e coloro che sono all’esterno dei gruppi editoriali nazionali.

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