Legacoop Agroitticoalimentare: dal campo alla tavola, la filiera vale 37 miliardi

Il 2021 meglio di quest'anno. Serve difesa sovranità alimentare.

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Legacoop Agroitticoalimentare

La filiera Legacoop Agroitticoalimentare è una realtà integrata che, dal campo alla tavola, realizzaun valore di oltre 37 miliardi di euro con quasi 185.000 occupati, con il 2021 che è stato di forte ripresa rispetto al calo dell’anno precedente e un 2022 partito con una inversione di tendenza e in lieve recupero in questi mesi finali dell’anno.

Il mondo Legacoop Agroitticoalimentare in Italia conta 6,6 milioni di soci. I dati sulla consistenza dell’intero comparto, elaborati dall’AreaStudi, sono stati presentati per la prima volta all’assemblea dei soci che si è riunita a Roma. In particolare, oltre alle cooperative del settore agroalimentare in senso stretto, la filieraintegratavale 10,2 miliardi di euro nell’agroalimentare; 1,5 miliardi nel trasporto merci; circa 25 miliardi nella distribuzione commerciale; 1,2 miliardi nella ristorazione; mentre gli occupati sono 26.690 nelle cooperative agroalimentari; 5.080 nel trasporto merci; 128.636 nella distribuzione commerciale; 24.210 nella ristorazione.

Numeri che affondano le radici nella tradizione nazionale: da qui l’appello per la sovranità alimentaree la difesa della produzione nostrana. «Dobbiamo continuare a produrre cibo made in Italy impiegando materia prima che per il 90% proviene dai soci o dal territorio in cui operano. Solo gli interventi pubblici permetteranno di presentare bilanci 2022 non disastrosi. Per alcune filiere e per alcune imprese – sottolinea il presidente Legacoop Agroitticoalimentare, Cristian Maretti – questi aiuti sono stati però insufficienti».

Ma il sostegno economico, da solo, non basta. «Al ministro Lollobrigida – afferma Maretti – chiediamo di riappropriarsi di un ruolo paritario con altri ministeri che incidono sul nostro settore, per esempio Ambiente e Salute, e di svolgere un ruolo trainante verso quello del Mare».

Gli ha fatto eco il direttore generale di Legacoop Agroitticoalimentare, Sara Guidelli, secondo cui «siamo arrivati vivi alla fine di questo anno, consapevoli però di aver ridotto i margini e di essere anche più pesanti nelle tasche dei consumatori». E ora, dice, serve fare squadra con le istituzioni.

Rafforzare la produzione nazionale è l’obiettivo del governo Meloni. «Basta demandare ad altri l’approvvigionamento delle nostre risorse -, afferma il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentaree delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenuto all’assemblea -. Necessario poi lavorare anche sulla reciprocità con altri Paesi per fare in modo di aprire nuove fette di mercato per l’Italia».

All’Assemblea presenti tra gli altri, il presidente di Legacoop, Mauro Lusetti, che si è detto «convinto» dell’approccio e dell’atteggiamento «di questo governo, che sta valorizzando i corpi intermedi». In termini di risultato della filiera “integrata” Legacoop Agroitticoalimentare, nel secondo quadrimestre dell’anno in corso la domanda risulta stazionaria per il 62% delle cooperative (contro il 68% del primo quadrimestre), e cresce del 4% chi registra una domanda negativa (dal 16% al 20%). Attese, però, lievemente migliore per l’ultimo quadrimestre dell’anno, nel quale le previsioni di crescita della domanda si attestano al 23% (dal 18% del secondo), mentre quelle di diminuzione scendono dal 20% al 14%.

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