Elezioni in Trentino 2023, tra Lega e Fratelli d’Italia volano gli stracci

Gerosa lancia l’idea di attivare un assessorato al “Made in Trentino” replicando l’esperienza nazionale del suo sodale Urso, e l’assessore uscente allo sviluppo economico Spinelli le risponde malamente.

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Tra Lega e Fratelli d'Italia volano gli stracci. L'assessore Achille Spinelli (a sx) e la candidata alla vicepresidenza del Trentino, Francesca Gerosa.

In casa centro destra che sorregge un sempre più traballante presidente del Trentino uscente, il leghista Maurizio Fugatti, volano gli stracci tra Lega e Fratelli d’Italia, entrambi in competizione al calor bianco per affermare la propria guida sulla coalizione Frankestein che tiene al suo interno tutto e il suo contrario per evitare di perdere le elezioni in Trentino del 22 ottobre prossimo.

Motivo del nuovo contendere – probabile che nei prossimi 30 giorni di campagna per le elezioni in Trentino ce ne saranno molti altri – è la proposta lanciata da Francesca Gerosa di candidarsi a guidare, oltre che la vicepresidenza del Trentino già promessole da Fugatti, anche un assessorato al “Made in Trentino”, replicando l’esperienza nazionale del suo compagno di partito, il ministro Adolfo Urso, che guida il ministero dell’Industria e del “Made in Italy”.

Per Gerosa, candidata di bandiera di Fratelli d’Italia alla presidenza del Trentino fino a qualche settimana fa prima della capitolazione imposta da Roma sull’altare della ragion politica di tenere unita una coalizione raccogliticcia pronta ad implodere alla prima occasione, l’ipotesi di un assessorato al “Made in Trentinopotrebbe lavorare ad esportare il modello trentino all’estero, valorizzandolo e promuovendolo più di quanto si è fatto sino ad oggi dalla giunta Fugatti che è brillata per una comunicazione disastrosa del marchio territorialeTrentino”, evidenziando ancora una volta la profonda differenza di operatività rispetto all’Alto Adige che ha portato il suo marchio ombrelloSüdtirol” alle vette della comunicazione e riconoscibilità internazionale, quando invece la comunicazione istituzionale del Trentino è spesso scivolata sull’utilizzo di immagini di laghi e montagne non trentine o a lanciare slogan farlocchi.

Una proposta letta in casa Lega ed in particolare da parte dell’uscente assessore allo sviluppo economico, Achille Spinelli, che ora guida la listaFugatti presidente”, alla stregua di una muleta rossa sventolata dinanzi ad un toro, bollandola come «l’idea di Gerosa sull’assessorato al “Made in Trentino” è assolutamente antitetica con lo spirito della coalizione. Considero le sue parole ingenerose verso l’alleanza politica di cui fa parte».

Alle elezioni in Trentino Lega e Fratelli d’Italia hanno un problema comune: confermare i propri bacini elettorali, con quello della Lega dato per ridotto a circa un terzo dal successo del 2018 – con i conseguenti problemi di assicurare una poltrona a molti che ne rimarranno forzatamente privi – e una Fratelli d’Italia arrembante, pronta a passare da poco più dell’1% del 2018 ad oltre il 15% del 2023. Insomma, i colpi sotto la cintura sono appena iniziati ed è probabile che da qui al 22 ottobre non si potrà che assistere ad una crescita degli attacchi e degli agguati, anche sorvolando sul bon ton politico di coalizione.

Oltre a bollare la proposta della “sorellaGerosa con un «nessuno sul territorio sente il bisogno di nuovi assessorati» sorvolando sul dettaglio che non siano presiedati da lui stesso, Spinelli s’inerpica nella difesa d’ufficio dell’operato di Fugatti e della giunta di cui ha fatto parte: «Gerosa omette di considerare quanto l’attuale amministrazione abbia fatto congiuntamente, lavorando duramente per promuovere il nostro territorioe le sue eccellenze. Considero perciò le sue parole ingenerose verso l’alleanza politica di cui fa parte; paroleche, come sul tema orsi, forniscono magari involontariamente appigli e pretesti alla sinistra per attaccarci».

Guarda caso, proprio oggi i familiari del giovane ucciso dall’attacco dell’orso reclamano le dimissioni di Fugattie dei suoi sodali per non avere attuato le politiche di convivenza con l’orso e predisposto gli avvisi alla presenzadei plantigradi nelle strade e sentieri che attraversano i territori frequentati da loro.

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