Previsione economia Italia 2024: la crescita torna stentata

L’Istat diffonde le stime sull’economia nazionale che evita la recessione, ma galleggia attorno a quota zero virgola dopo il boom post pandemia.

0
380
Indice RTT pil italia Previsione economia Italia economia italiana economia in rallentamento Centro studi Confindustria economia italiana Involuzione della situazione economica economia italiana frena pil 2023 Reddito reale delle famiglie produzione industriale economia italiana

Secondo la previsione economia Italia diffusa dall’Istat, la nazione torna ad una crescita stentata sia nel 2023che nel 2024, evitando sì la recessione che caratterizza altri paesi, ma che allontana ancora una volta lo scenario di una crescita sostanziosa, adeguata alle necessità di sostentamento di un elevatissimo debito pubblico (2.850 miliardi di euro) che vede al rialzo la spesa pubblica (oltre la soglia dei 1.000 miliardi) e del pagamento degli interessi sul debito (nel 2024 a quota 100 miliardi).

Secondo l’Istat, il Pil italiano è atteso in crescita dello 0,7% sia nel 2023 sia nel 2024, in rallentamento rispetto al 2022. Nel biennio di previsione economia Italia, l’aumento del Pil verrebbe sostenuto principalmente dal contributo della domanda interna al netto delle scorte (+0,8 punti percentuali nel 2023 e +0,7 p.p. nel 2024) a fronte di un contributo della domanda estera netta marginalmente negativo nel 2023 (-0,1 p.p.) e nullo nel 2024. Il contributo delle scorte è, invece, previsto nullo in entrambi gli anni.

La domanda interna sarà trainata principalmente dai consumi privati (+1,4% nel 2023 e +1,0% nel 2024) sostenuti dalla decelerazione dell’inflazione, da un graduale (anche se parziale) recupero delle retribuzioni e dalla crescita dell’occupazione. Gli investimenti sono attesi in netto rallentamento rispetto al biennio precedente (+0,6% in entrambi gli anni).

L’occupazione, misurata in termini di unità di lavoro (ULA), segnerà un aumento in linea con quello del Pil(+0,6% nel 2023 e +0,8% nel 2024), a cui si accompagnerà un calo del tasso di disoccupazione (7,6% quest’anno e 7,5% l’anno prossimo).

L’inflazione si ridurrà per effetto della discesa dei prezzi dei beni energetici e delle conseguenze delle politiche monetarie restrittive attuate dalla BCE. La dinamica del deflatore della spesa delle famiglie residenti scende al +5,4% nel 2023 e al +2,5% nel 2024.

Lo scenario previsivo sconta l’ipotesi del proseguimento del calo dei prezzi al consumo e dei listini delle materie prime importate, di una graduale ripresa del commercio mondiale e della progressiva attuazione del piano di investimenti previsti nel PNRR, cui è demandata la speranza di un’accelerazione oltre la quota 1% del Pil, anche per evitare di creare maggiore indebitamento pubblico a fronte di una crescita che rimarrebbe stentata.

Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano” e “Dario d’Italia”, iscrivetevi al canale Telegram per non perdere i lanci e consultate i canali social della Testata. 

Telegram

https://t.me/ilnordest

Linkedin

https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano/

Facebook

https://www.facebook.com/ilnordestquotidian/

© Riproduzione Riservata