Confindustria Emilia Romagna: 25 proposte per far ripartire l’economia

Ferrari: «preoccupato che il Paese non sappia usare risorse europee disponibili».

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Pietro Ferrari nuovo presidente confindustria Emilia Romagna fino 2021
Pietro Ferrari, presidente di Confindustria Emilia Romagna.

Confindustria Emilia Romagna lancia 25 proposte per la ripartenza e lo sviluppo della regione collegate al progettoTraiettoria 2030” avviato ad inizio anno, riprogettate in seguito alla crisi sanitaria ed economica conseguente al Coronavirus.

I tanti interventi per la ripresa di cui si sta discutendo, a partire dal “Recovery Fund”, secondo Confindustria Emilia Romagna presentano incognite importanti in termini di entità economica e realizzabilità concreta, visto che cambiano di giorno in giorno e le dichiarazioni dei vari leader europei non lasciano presagire alcuna certezza. 

«Dobbiamo, in questo contesto di forte incertezza − ha detto il presidente di Confindustria Emilia Romagna, Pietro Ferraricercare di cambiare le potenzialità di crescita del nostro Paese. La gravità della situazione è tale che non abbiamo margine di errore. Dobbiamo investire in modo intelligente le risorse che, mai come oggi, i vari livelli di governo metteranno a disposizione. Le imprese sono pronte a lavorare con la Regione per aiutare il Governo a costruire la strategia e la progettualità per la futura programmazione europea a partire dal “Recovery Fund”. La mia preoccupazione non è nelle delibere europee che verranno definite dai governi, ma è che questo Paese non sappia prendere queste disponibilità e utilizzarle». 

Secondo Ferrari «nei prossimi sei mesi noi siamo sostanzialmente di fronte ad un baratro: se sapremo utilizzare queste risorse, probabilmente il Paese potrà anche recuperare il terreno perduto». Ma in caso contrario, la crisi non potrà che aggravarsi.

Da tutto ciò scaturiscono le 25 proposte di politiche di sviluppo degli industriali dell’Emilia Romagna, con alcuni interventi di effetto immediato da attuare subito e altri di carattere più strutturale che si inseriscono in una visione di medio-lungo periodo. Le linee strategiche su cui lavorare sono: semplificazione, innovazione e digitalizzazione, e sostenibilità. Tra le proposte una regolamentazione intelligente, coerenza tra offerta di formazione tecnica e domanda delle imprese, investimenti in innovazione e digitalizzazione, rafforzamento delle imprese sui mercati esteri, attrattività dell’Emilia Romagna nel contesto internazionale.

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