Lettera di inizio anno del presidente di Assoimprenditori Alto Adige agli associati

Oberrauch: «il sistema industriale in Alto Adige va bene, ma la politica deve migliorare la propria efficienza amministrativa». 

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Il presidente di Confindustria Alto Adige, Heiner Oberrauch.

Il presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Heiner Oberrauch ha rivolto ai propri associati una lettera di inizio anno, cui traccia un bilancio di quanto fatto e di quanto gli imprenditori si aspettano, soprattutto dalla politica locale e nazionale.

«Nonostante il perdurare della pandemia, assieme alle vostre collaboratrici e ai vostri collaboratori siete riusciti a dare un contributo straordinario alla nostra terra attraverso le vostre imprese. Sono stati creati nuovi posti di lavoro qualificati – l’occupazione è tornata nuovamente ai livelli pre-crisi – e sono stati conquistati nuovi mercati – l’exportaltoatesino ha fatto registrare nuovi record –, infrastrutture e servizi strategici sono garantiti – dice Oberrauch -. Tutto questo non è scontato e per questo meritate un grande plauso! Anche se l’opinione pubblica e la politica troppo spesso non lo riconoscono nella misura dovuta, come imprenditrici e imprenditori dobbiamo essere consapevoli di quanto facciamo ogni giorno e del contributo che diamo alla società

Oberrauch traccia un bilancio sociale delle ricadute dell’industria sul tessuto economico e sociale altoatesino: «occupiamo oltre 40.000 persone, garantiamo posti di lavoro sicuri e con retribuzioni superiori alla media, creiamo il 60% di tutte le esportazioni e siamo tra i maggiori contribuenti della nostra Provincia, tale da garantire il funzionamento del sistema pubblico».

Nel dettaglio, le 478 imprese associate ad Assoimprenditori Alto Adige (Confindusrtria) danno lavoro a 48.499 persone, di cui 40.163 residenti in provincia, con un costo medio pro capite di personale di 58.153 euro all’anno, con un fatturato per dipendente di 356.417 euro e un valore aggiunto per dipendente di 102.526 euro. Il sistema hagenerato imposte incassate dall’Autonomia speciale per 741 milioni di euro e contribuisce ad un attivo dell’export per 1,2 miliardi di euro.

Oberrauch parla anche delle sfide che attendono gli imprenditori: «di queste, la pandemia non è però la più grande. Il cambiamento climatico tocca tutti noi: come persone e come imprenditori. Una cosa è certo: non possiamo andare avanti così. Abbiamo però comunque bisogno di crescita, una crescita verso il meglio. Per portare avanti i cambiamenti necessari saranno indispensabili sviluppo tecnologico e nuovi investimenti. Come Associazione ci dedicheremo con maggiore attenzione ai temi della digitalizzazione e della sostenibilità, in modo da supportare al meglio le nostre imprese in questa imprescindibile transizione».

Nella lettera agli associati di Assoimprenditori Alto Adige non manca una sferzata alla provincia di Bolzano, già più volte accusata di passare alla cassa (quella degli imprenditori) senza prima avere fatto i compiti in casa propria, alla ricerca di una maggiore efficienza: «vogliamo supportare anche la pubblica amministrazione per favorire una non più rinviabile revisione della spesa. L’aumento dell’IRAP, contro cui ci siamo battuti con tutte le nostre forze – sottolinea Oberrauch -, non è che il risultato di anni di rinvio delle necessarie riforme e semplificazioni. Anche l’amministrazione pubblica deve rendersi conto che non possiamo andare avanti così. Nel bilancio provinciale devono essere liberate risorse da investire per un’economia orientata alle future generazioni e per la decarbonizzazione, così come per la formazione, la digitalizzazione, l’innovazione e la competitività internazionale della nostra terra e delle nostre imprese. Vale più che mai: la riduzione del carico fiscale è il miglior sostegno per imprese e famiglie. L’eccessiva burocrazia affligge tutti noi. Non ci scoraggeremo e continueremo a batterci affinché quella burocrazia insensata, che produce solo spreco di tempo e risorse, venga abbattuta. Qualche volta dobbiamo avere il coraggio di lasciare aperto qualche pertugio, il nostro sistema deve basarsi sulla fiducia e non sulla sfiducia».

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