Riciclare l’asfalto usurato per nuove pavimentazioni stradali

Dopo l’utilizzo negli asfalti del polverino dal riciclaggio di pneumatici, ora arriva il riciclaggio dei rifiuti plastici nelle pavimentazioni stradali. 

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Riciclare l’asfalto usurato aeroporto di verona

Riciclare l’asfalto usurato per produrre asfalto nuovo: è il processo produttivo ideato da Mapei, leader mondiale nella produzione di materiali chimici per l’edilizia che perfettamente si innesta nella direzione della sostenibilità e della circolarità nel comparto delle strade.

Gli additivi ACF ideati da Mapei permettono di riciclare gli strati di usura delle strade (RAP), in pratica l’asfalto usurato e consumato che periodicamente viene rimosso per essere sostituito da un nuovo strato bituminoso. Questo materiale di scarto finiva generalmente in discarica. Grazie agli additivi sviluppati da Mapei, il materiale può essere riciclato in parte nella produzione di nuovo asfalto, reinserendolo nel nuovo conglomerato bituminoso. È chiaro il beneficio ambientale che tali prodotti apportano, evitando la discarica (peso ambientale molto elevato) a quella frazione di usura, ridandole vita in un nuovo conglomerato bituminoso.

In termini di emissioni, la riduzione è notevole: utilizzando il 15% di materiale riciclato si può realizzare un km di autostradarisparmiando l’emissione di 100,732 tonnellate di anidride carbonica, che equivale alla piantumazione di 1.300 alberi e a non percorrere 1.505 volte il viaggio Milano Roma. Realizzando lo stesso km di autostrada utilizzando il 40% di asfalto riciclato il risparmio di anidride carbonica emessa sale a 187,354 tonnellate, equivalente alla piantumazione di 2.417 alberi e a non effettuare 2.799 viaggi da Milano a Roma.

Grazie a questa iniziativa, Mapei ha ricevuto il premioBest Performer” dell’economia circolare 2019/2020 promosso da Confindustria. L’azienda si è distinta nella categoria “grande impresa manifatturiera” con il progetto che permette di realizzare asfalti a basso impatto ambientale grazie al riutilizzo di materiale di scarto.

Sulla stessa linea si inseriscono altri 2 progetti che si distinguono per gli importanti risvolti in termini di sostenibilità ambientale proposti dall’azienda emiliana. Il primo prevede il riciclo di polietilene e polipropilene, ovvero la plastica derivante dalla normale raccolta di rifiuti, per realizzare pavimentazioni stradali più durature e sostenibili. Il progetto nasce da un accordo stretto con la mutiutility Iren. Mapei ha avviato lo sviluppo di nuovi polimeri per la modifica dei conglomerati bituminosi, utilizzando polimeri riciclati derivanti da una filiera integrata di recupero. Iren ha sviluppato e sottoposto a brevetto un nuovo processo per la realizzazione di un polimero riciclato da utilizzarsi per la produzione di conglomerati bituminosi (Polymer Modified Asphalt).

Il secondo progetto è invece l’additivoRE-CON ZERO EVO”. Aggiunto direttamente nelle autobetoniere, l’additivo è in grado di trasformare, in pochi minuti di miscelazione, il reso di calcestruzzo, che normalmente verrebbe inviato come rifiuto dal cantiere alla discarica, in aggregati granulari che possono essere integralmente recuperati e riciclati per produrre nuovo calcestruzzo. Un additivo in grado di far rivivere il calcestruzzo di scarto, evitando il ricorso alla discarica per lo smaltimento del reso di calcestruzzo, limitando al tempo stesso il trasporto su strada, riducendo l’attività di cava e di prelievo di nuove risorse naturali, oltre ad abbassare i consumi idrici per il lavaggio delle betoniere e l’impasto del calcestruzzo. Dal punto di vista ambientale, le emissioni evitate grazie al trattamento con “RE-CON ZERO EVO” di un metro cubo di calcestruzzo resosono del 97% (pari a circa 260 kg CO2 equivalenti) rispetto all’alternativa di smaltimento in discarica del medesimo quantitativo di calcestruzzo.

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