Monitor distretti industriali del Triveneto: primo trimestre 2022 export a gonfie vele

L’indagine di Intesa Sanpaolo evidenzia una crescita del 17,9% per un controvalore di quasi 10 miliardi di euro. 

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confindustria Economia trentina:

Il Monitor distretti industriali del Triveneto curato dalla Direzione studi e ricerche Intesa Sanpaolo evidenzia un primo trimestre 2022 dell’export a gonfie vele, con le esportazioni a prezzi correnti che hanno superato i 9,9 miliardi di euro, poco al di sotto del record dei 10 miliardi toccato nel quarto trimestre 2021: la variazione tendenziale è stata del +17,9%, appena inferiore alla crescita totale nazionale (+19,3%).

Se confrontati con lo stesso periodo pre-Covid, i distretti del Triveneto hanno invece registrato una performance leggermente superiore al totale nazionale (+17,9% Triveneto vs. +16,0%). Spiccano i distretti del Friuli Venezia Giulia con 748 milioni di euro (+24,5% sul primo trimestre 2021), massimo storico trimestrale dal 2008, seguiti dal Veneto con 7,9 miliardi di euro (+19,3% sul primo trimestre 2021) e dal Trentino Alto Adige con 1,3 miliardi di euro (+7,0% sul primo trimestre 2021).

I brillanti risultati di crescita dei valori delle esportazioni risentono in parte del rialzo dei prezzi delle materie prime e dei prodotti energetici che si è accentuato nel primo trimestre 2022 a seguito dello scoppio del conflitto russo-ucraino. Nonostante l’impatto delle tensioni inflattive sia stato avvertito in modo più rilevante dai distrettidella metalmeccanica, dei prodotti in carta e cartone, della gomma e plastica e dei prodotti in legno, secondo le stime del Monitor distretti industriali del Triveneto le variazioni tendenziali delle esportazioni a prezzi costanti (deflazionati secondo i prezzi alla produzione per l’estero) rimangono positive rispetto al 2021.

Nel primo trimestre 2022 sono risultati trainanti i mercati di sbocco dell’Europa Occidentale (+725 milioni di euro la differenza sul primo trimestre 2021), in primis la Francia (+19% sul primo trimestre 2021), seguita dalla Germania(+12,2%) e dal Regno Unito (+28,3%). Per variazione percentuale si è distinto anche il Nord America (+363 milioni di euro pari a +36,3% sul primo trimestre 2021) e crescite importanti si sono registrate anche in Medio Oriente(+28,1%) e America Latina (+25,7%).

I distretti del Veneto

Nel primo trimestre 2022 le esportazioni dei distretti veneti hanno sfiorato i 7,9 miliardi di euro, valore solo di poco inferiore al massimo storico raggiunto nel trimestre precedente: la crescita tendenziale del 19,3% è stata in linea con la variazione totale nazionale e si è consolidato il recupero del livello delle esportazioni pre-Covid (+17,4% sul primo trimestre 2019). I mercati di sbocco più dinamici sono stati gli Stati Uniti (+36,5% sul primo trimestre 2021), la Francia (+20,4%) e la Germania (+13,1%), mentre i cali di vendite più significativi si sono registrati in Svizzera (-32,9%) nei distretti del comparto moda, seguiti da Ucraina e Russia per effetto del conflitto in atto.

Si tratta di una crescita robusta e diffusa dei 27 distretti monitorati fatta eccezione solo per le Carni di Veronache segnano un calo sia rispetto al 2021 che al pre-Covid, a causa della riduzione di più di un terzo degli acquisti del mercato tedesco. Ci sono poi 3 distretti del sistema moda che, sebbene si trovino in territorio positivo rispetto al 2021, non hanno ancora completato il recupero del valore delle esportazioni rispetto al pre-Covid: sono le Calzature del Brenta (+31% sul primo trimestre 2021 e -1,0% sul primo trimestre 2019) che evidenziano una ripresa brillante delle vendite in Francia, Stati Uniti, Spagna, Belgio e Paesi Bassi, ma risentono del mancato recupero nei mercati tedesco e soprattutto britannico (-60% sui livelli pre-Covid); il Tessile e abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno (+10,5% sul 2021 e -2,0% sul 2019) che ha segnato dei balzi nel mercato cinese e in quello statunitense, e pur crescendo nel Regno Unito non ha ancora superato in questo mercato i livelli pre-pandemici; il Tessile e abbigliamento di Treviso (+18,3% sul 2021 e -6,4% sul 2019) che non ha recuperato in Portogallo, Grecia e Svizzera.

Il sistema moda distrettuale veneto nel primo trimestre 2022 riconquista una posizione di rilievo sui mercati internazionali con un incremento complessivo di 680 milioni di euro di esportazioni, grazie alla ripresa dei consumi più voluttuari in alcuni mercati trainanti quali gli Stati Uniti (+52%) seguiti dai principali mercati di sbocco europei (Francia, Germania e Spagna) e da mercati “lontani” come gli Emirati Arabi Uniti, la Cina e la Repubblica di Corea. I distretti più performanti sono l’Occhialeria di Belluno (+230,1 milioni di euro sul 2021, pari a +36,8%) con il contributo maggiore di Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna e Cina, l’Oreficeria di Vicenza (+136,0 milioni di euro sul 2021 pari a +38,4%) trainata da Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti e Sudafrica.

Incrementi a doppia cifra anche per la Calzatura sportiva e sportsystem di Montebelluna (+94,7 milioni di euro sul 2021 pari a +27,1%) che ha aumentato le vendite in Francia, Germania e Stati Uniti: rimane alto l’interscambio con la Romania, poiché soprattutto nell’abbigliamento sportivo si sta assistendo ad una rilocalizzazione della produzione dall’Asia, verso i paesi dell’Est-Europa (come appunto Romania e Albania) e addirittura verso il Veneto dove si rilevano i primi segnali di “reshoring” di alcune aziende che si stano ingrandendo e stanno aumentando la capacità produttiva di confezione (fonte Assosport). La Concia di Arzignano (+76,4 milioni di euro sul 2021 pari al +13,5%) segna un incremento grazie alla ripresa della Repubblica di Corea nel comparto automotive e alle vendite negli Stati Uniti e Cina, mentre la Svizzera, riduce del 90% le importazioni di pelle dal distretto.

Tutti i distretti della metalmeccanica presentano variazioni tendenziali a prezzi correnti a doppia cifra al primo trimestre 2022: pur risentendo dei rialzi delle materie prime e dei prodotti in metallo, anche quando deflazionati, sono stimati mantenersi in territorio positivo. I risultati delle esportazioni non sembrano registrare al momento l’effetto del conflitto russo-ucraino perché soprattutto nel caso di impianti e macchinari si tratta di commesse e ordini acquisiti nei trimestri precedenti, rallentati nella consegna dalle difficoltà incontrate negli approvvigionamenti dei prodotti intermedi: spicca in questo contesto la Meccanica di Vicenza (+77,4 milioni di euro pari a +15,5% sul 2021) trainata dalle vendite negli Stati Uniti, India, Regno Unito e Francia.

La Termomeccanica di Padova (+16,3% sul 2021) beneficia degli incrementi nel Regno Unito, negli Stati Uniti, nei Paesi Bassi e in Thailandia, mercato di sbocco quest’ultimo di nuova espansione per il distretto. La Termomeccanica scaligera è cresciuta (+11,3%) grazie ai mercati europei, Germania, Regno Unito, Svezia, Francia e Polonia.

Le Macchine agricole di Padova e Vicenza registrano un incremento rilevante (+37,5 milioni di euro pari a +19,8%) con un’ulteriore espansione negli Stati Uniti (+19,5%), primo mercato per importanza delle esportazioni; buona crescita anche in Romania, nella Repubblica di Corea e in Russia, evidentemente per le commesse già consegnate prima del conflitto.

Le Materie plastiche di Treviso, Vicenza, Padova sono il terzo distretto veneto per aumento in valore delle esportazioni nel primo trimestre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021 (+123,4 milioni di euro pari a +25,0% sul 2021 e 30,4% sul 2019); gran parte della crescita è stata realizzata nei principali sbocchi europei, in ordine decrescente di contributo Germania, Francia, Spagna e Polonia, e negli Stati Uniti.

Spicca anche il Grafico del Veronese, distretto molto dinamico, che grazie ai prodotti in carta e cartone e alla grande richiesta di packaging per il commercio on line cresce di +29,8 milioni di euro, pari al +47,3% sul 2021, grazie alla domanda di Stati Uniti (+230%), Regno Unito e Francia. Sostenuta anche la crescita delle esportazioni di Biciclettedi Padova e Vicenza (+14,4 milioni di euro, pari a +18,7% sul 2021) dove si evidenzia la crescita dell’interscambio commerciale con la Romania, spiegata dai fenomeni di esternalizzazione e delocalizzazione produttiva in questo Paese da cui proviene il 33,4% dell’import del distretto, davanti alla Cina e a Taiwan, e l’aumento delle vendite di prodotto finito in Germania, Spagna, Regno Unito e Repubblica Ceca.

Le variazioni a prezzi correnti delle esportazioni dei distretti del sistema casa veneto sono tutte abbondantemente in territorio positivo, anche per effetto dell’aumento dei prezzi alla produzione per l’estero. Primo fra tutti il Mobile del Bassanese con +42,7 milioni di euro (pari a +49,1% sul primo trimestre 2021) che, grazie al traino di Germania, Repubblica Ceca, Spagna, Francia e Paesi Bassi, non risente ancora dell’impatto della chiusura dei mercati russo e ucraino da cui dipende in modo significativo (6,8% nel 2021). Il Legno e arredo di Treviso segna un buon incremento (+39,9 milioni di euro pari a +8,0% sul primo trimestre 2021) spinto dalle vendite in Germania e Regno Unito che compensano la brusca frenata nel mercato statunitense (-23%). L’Incremento del Mobile in stile di Bovolone rimane sostenuto (+16,6% sul primo trimestre 2021) che trova in Germania e Nord America i mercati più dinamici anche in questo caso le vendite incamerano solo in parte l’arresto del mercato russo (-12%), che nel 2021 rappresentava uno sbocco primario con il 13% dell’export totale.

Crescono anche gli Elettrodomestici di Treviso (+24,0 milioni di euro pari al +6,5%) in fase di normalizzazione dopo il balzo del 2021, con gli Stati Uniti che segnano un incremento rilevante (+69% sul primo trimestre 2021) così come Germania e Francia.

I Prodotti in vetro di Venezia e Padova registrano una accelerazione (+16,4 milioni di euro pari a +27,8%) da attribuire al balzo delle vendite in Spagna, più che triplicate rispetto al primo trimestre 2021 e all’effetto del fortissimo rincaro della materia prima, dei trasporti e dell’energia: l’industria del vetro cavo, per garantire bottiglie e vasetti ai produttori agro-alimentari italiani, ha confermato investimenti nell’ampliamento di capacità produttiva e nella progettazione di nuovi forni; si punta inoltre sulle opportunità che derivano dal riciclo del vetro, il cui tasso è arrivato nel 2020 al 78,6% ed è atteso raggiungere il 90% nel 2030.

Cresce a ritmo sostenuto anche il Marmo e granito di Valpolicella (+16,1 milioni di euro pari a +18,3% sul primo trimestre 2021) trainato dalla Germania, dagli Stati Uniti e dalla Francia. I Sistemi di illuminazione di Treviso e Padova si mantengono in territorio positivo (+2,6%) grazie al balzo di vendite in Grecia, Spagna e Regno Unito.

I distretti veneti del vino registrano un’ottima crescita grazie alla maggiore ripresa del settore della ristorazione e del turismo: balzo per il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+49,1 milioni di euro pari al +31,1%sul primo trimestre 2021) grazie al forte recupero del Regno Unito (+51%), degli Stati Uniti, della Germania e della Polonia; i Vini del veronese (+46,2 milioni di euro pari al +19,4%) segnano rilevanti incrementi di vendite nel Nord America, nel Regno Unito e in Giappone.

Nel comparto alimentare, i Dolci e pasta veronesi crescono a doppia cifra sul primo trimestre 2021 (+10,4%) trainati dai principali 3 mercati di sbocco (Regno Unito, Germania e Stati Uniti). Anche l’Ittico del Polesine e del veneziano completa il recupero delle esportazioni rispetto al pre-Covid, crescendo del +21,3% sul primo trimestre 2021 grazie alla Croazia mercato in cui sono quasi triplicate le vendite.

I distretti del Trentino Alto Adige

Nel primo trimestre 2022 le esportazioni delle imprese distrettuali del Trentino Alto Adige toccano 1,3 miliardi di euro a prezzi correnti, con una varia zione tendenziale del +7,0% e un superamento dei livelli pre-Covid del +12,1%. I mercati di sbocco che più hanno contribuito alla crescita sono stati la Germania (+8,4% sul primo trimestre 2021), gli Stati Uniti (+18,6%) e l’Austria (+26,8%). Al contrario i mercati che hanno segnato un calo più rilevante sono stati Svezia (-47,8%), Cina (-20,3%) e Paesi Bassi (-12,9%) per effetto delle minori esportazioni di componentistica auto della Meccatronica dell’Alto-Adige.

Solo due su 10 dei distretti monitorati hanno chiuso il trimestre in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: il primo, la Meccatronica dell’Alto Adige (-37 milioni di euro pari a -9,8% sul primo trimestre 2021) è stata penalizzata dalle difficoltà del settore automotive svedese, dai ritardi negli approvvigionamenti e dalla scarsità di microchip; il secondo, le Mele del Trentino (-30,9%), ha subito il calo dell’export in Spagna ed Egitto. In generale, i distretti delle mele della Regione risentono della riduzione dei consumi che ha provocato un ritardo, nel mese di maggio, nella programmazione di vendita del precedente raccolto dirottando il maggior afflusso di mele verso la trasformazione (fonte Assomela).

La Meccatronica di Trento è il distretto con la migliore performance (+70,7 milioni di euro pari a +24,4%) grazie ai risultati conseguiti in Germania (componentistica auto), Stati Uniti (componentistica auto e macchine per l’agricoltura) e Francia (componentistica auto).

Le esportazioni delle Mar mellate e s ucchi del Trentino Alto Adige sfiorano i 100 milioni di euro con un balzo del +35,9% sul primo trimestre 2021, realizzato grazie al diffuso incremento nei mercati di sbocco europei (in primis Francia, Regno Unito e Paesi Bassi) e negli Stati Uniti. Le Mele dell’Alto Adige ottengono un risultato positivo (+4,1%) grazie alle vendite in India e in Arabia Saudita.

I distretti dei Vini registrano buoni risultati di crescita: in particolare i Vini e distillati di Bolzano (+12,7%) sono trainati dal mercato statunitense (+42,9%), da quello austriaco in cui sono quasi raddoppiate le vendite e dal balzo nel mercato inglese, mentre i Vini e distillati di Trento crescono in modo più contenuto (+3,6%) grazie sempre al Regno Unito (+10,1%) e al Belgio dove si erano già riscontrate nei trimestri precedenti aperture di centri logistici di grandi catene retail del Regno Unito per semplificare le procedure doganali e fiscali.

I Salumi dell’Alto Adige si mantengono sui livelli delle esportazioni del primo trimestre 2021 (+0,5%) con una buona crescita negli Stati Uniti.

Bilancio positivo nei primi 3 mesi del 2022 anche per i distretti del sistema casa: il Legno e arredamenti dell’AltoAdige supera i 113 milioni di euro (+20,5%) trainato dal comparto dei pannelli in legno, infissi e prodotti per l’edilizia che ha aumentato le esportazioni in Germania, Austria e negli Stati Uniti. Il Porfido di Val di Cembra migliora i livelli di export segnando una crescita rilevante (+29,3% sul primo trimestre 2021) grazie a Germania, Francia, Svizzera e Belgio.

I distretti del Friuli-Venezia Giulia

Nel primo trimestre 2022 i distretti del Friuli Venezia Giulia hanno toccato il livello più alto nelle esportazioni trimestrali dal 2008: 748 milioni di euro, +147 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2021, pari a +24,5% e superiore del 35,4% rispetto ai livelli pre-Covid, migliore performance del Nord-Est. Il maggior contributo dai mercati internazionali è venuto dagli Stati Uniti (+65,2% rispetto al primo trimestre 2021), da Regno Unito (+37,1%), dalla Germania (+17,4%). Si sono invece registrate le prime ripercussioni del conflitto sulle esportazioni verso la Russia (-25,1%), e lievi cali si sono osservati in Egitto, Norvegia e Bahrein attribuibili principalmente ai distretti del sistema casa.

Si è osservata una crescita diffusa sui mercati internazionali per i distretti della Regione, fatta eccezione per il Prosciutto di San Daniele sostanzialmente stabile nei valori esportati nel primo trimestre 2022 rispetto al lo stesso periodo del 2021 (-0,6%). Per il Prosciutto San Daniele si registra uno straordinario balzo di vendite negli Stati Uniti più che triplicate nel primo trimestre 2022, e incrementi consistenti in Austria e nel Regno Unito, che bilanciano il calo in Germania e in Francia, rispettivamente primo e terzo mercato di sbocco del distretto.

Nei primi 3 mesi del 2022 prosegue il trend positivo per il Mobile e pannelli di Pordenone che registra 364 milioni di euro di export (+87,9 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2021 pari a +31,8%), segnando il record trimestrale delle esportazioni grazie al traino degli Stati Uniti (+83,9%), del Regno Unito (+38,5%), della Germania e della Spagna. Crescono le esportazioni anche delle Sedie e complementi di arredo di Udine (+29,9 milioni di euro pari a +20,3%) per l’aumento di vendite nel Regno Unito (+67,8%), Stati Uniti e Austria e la generale ripresa del turismo e della ricettività che ha fatto ripartire il settore del contract. Al trend favorevole di aumento nell’arredamento domestico stimolato dalle restrizioni del Covid e dalla riorganizzazione degli ambienti domestici, si aggiunge la prospettiva di utilizzare il legno per la coibentazione termica delle abitazioni, tema che rientra negli obiettivi della Comunità Europea e che potrebbe coinvolgere 170 milioni di abitazioni entro il 2050. Tuttavia, la scarsità della materia prima e il rialzo dei prezzi degli ultimi mesi hanno messo l’accento sulla necessità di applicare il riutilizzo ripetuto del legno, in cui il Friuli Venezia Giulia si distingue avendo aumentato nel triennio 2016-19 del 20% la quantità di legno riciclato (raggiungendo le 123 mila tonnellate, contando sia il materiale gestito dal Consorzio Rilegno sia quello conferito dai privati).

Gli Elettrodomestici di Pordenone sfiorano i 100 milioni di export e crescono sul primo trimestre 2021 (+1,8%), migliorando i numeri registrati lo scorso anno, grazie al particolare contributo della Francia (+24,9%) mercato di sbocco che da solo pesa quasi un terzo del totale.

I Vini e distillati del Friuli realizzano nel primo trimestre 2022 la migliore performance tra i distretti italiani monitorati del vino (+54,8% sul primo trimestre 2021), con Stati Uniti (+78,9%) e Germania (+79,9%) principali protagonisti dell’exploit di vendite.

Il Caffè di Trieste cresce del 30,5% grazie al raddoppio delle vendite in Grecia, secondo mercato di sbocco per dimensione, all’espansione nel mercato cinese (+92%) e alla ripresa del Regno Unito (+54%).

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