Imprese, rafforzamento della collaborazione tra Veneto e Serbia

Delegazione di imprese manifatturiere nella repubblica balcanica per un interscambio in crescita.

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Leopoldo Destro (a sx) e Patrizio Dei Tos.

La collaborazione tra il sistema manifatturiero del Veneto e della repubblica Serbia è destinata ad intensificarsi, rafforzando i legami già esistenti in alcuni settori chiave, come l’automotive, le energie rinnovabili, il digitale, l’agroindustria e food, le infrastrutture, il tessile e calzature, oltre agli strumenti di sostegno finanziario all’internazionalizzazione delle imprese.

«In Serbia operano più di 1.300 imprese a capitale italiano, che impiegano oltre 45.000 addetti, a conferma dell’intensità della cooperazione tra i due Paesi – commenta Patrizio Dei Tos, presidente di Confindustria Serbia-. Le imprese che partecipano a questa prima missione potranno scoprire un’economia serba in rapido sviluppo, con un interscambio con l’Italia in continua crescita e che può aprire le porte a tutti i Paesi dei Balcani occidentali. Il nostro impegno a fianco delle imprese di Confindustria Veneto Est proseguirà con tutti gli strumenti utili per rafforzare questa cooperazione, come analisi di mercato, ricerca di clienti e partner, supporto agli investimenti e al “nearshoring”».

Forte di una crescita che nel 2022 registra un +11% rispetto al 2021, l’interscambio dell’Italia con la Serbia ha raggiunto un valore di 3,7 miliardi di euro, terzo partner commerciale di Belgrado.

L’interscambio del Veneto con la Serbia è risultato in crescita del +12,1% nel 2022, per un valore di 814 milionidi euro, spinto soprattutto dalle esportazioni (470 milioni, +8,1%). Il Veneto orientale in particolare, ovvero i territori di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo, concorrono per il 45,7% all’interscambio regionale con Belgrado (e al 10% di quello nazionale), per un valore complessivo di 372 milioni di euro, con esportazioni per 180 milioni di euro. Tra le province, trainano le performance di Treviso e Padova: +17,5 e +14,4% rispettivamente, l’interscambio con la Serbia nel 2022.

Se si allarga lo sguardo al complesso dei Balcani occidentali (Romania, Bulgaria, Slovenia, Croazia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia), tra il Veneto e quest’area si è alimentato un vivace interscambio negli ultimi due anni, in crescita del 19,9% nel 2022, per un valore prossimo agli 11,3 miliardi di euro. Il Veneto orientale concorre per ben il 56,6% a questo risultato, per un interscambio con i Balcani occidentali del valore di 6,4 miliardi (+19,4%). Positive in questo caso le performance di tutte le quattro province di Confindustria Veneto Est, anche per effetto dell’import dei prodotti energetici: Venezia +38,4%, Treviso +17,1%, Padova +16,5%, Rovigo +0,2%.

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