Rapporto grandi carnivori: Trentino terra di orsi e di lupi

Nel 2022 14 cucciolate e 25 orsi e 29 branchi con circa 200 individui.

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Legge trentina sugli orsi rapporto grandi carnivori Gestione degli orsi orsi in trentino

Quattordici cucciolate di orso, per un totale di circa venticinque nuovi nati nel 2022, portano il numero degli esemplari presenti in Trentino a superare certamente le cento unità: il Rapporto grandi carnivori, che dedica ampio spazio anche a lupo, lince e sciacallo dorato, fotografa la situazione

Nel 2022 l’analisi di materiale genetico è stata eseguita con l’obiettivo di identificare i soggetti problematici ed è stata ampiamente impiegata la tecnica del fototrappolaggio. Il monitoraggio genetico intensivo, volto a determinare i principali parametri demografici della popolazione, viene condotto ad anni alterni e dunque a fine 2023 sarà eventualmente possibile confermare il trend di crescita.

Il Rapporto grandi carnivori conferma la stanzialità delle femmine di orso, che occupano circa 1.700 chilometri quadrati nel Trentino occidentale, in leggera crescita rispetto al 2021. Spostamenti molto più lunghi vengono compiuti dai giovani maschi – con un’area che supera i 41.000 chilometri quadrati – che tendenzialmente rientrano in Trentino per accoppiarsi.

Quanto al lupo, nel 2022 il monitoraggio genetico è stato intensivo. Sono stati registrati 1.769 dati riferibili al lupo, come fotografie, prede, orme, peli, escrementi e danni. Questi dati consentono di stimare una consistenza minima di 29 branchi (3 nuove coppie rispetto allo scorso anno). È stata accertata la morte di 14 lupi, principalmente in seguito a investimenti stradali e ferroviari, ma va detto che all’interno di una popolazione che comincia ormai ad assestarsi su numeri relativamente consistenti, la mortalità assume una certa rilevanza, anche se per evidenti ragioni quella naturale è più difficile da rilevare.rapporto grandi carnivori PAB cuccioli di lupo

Quanto alla lince, l’unico esemplare certamente presente negli ultimi anni in Trentino (a partire dal 2008) è il maschio denominato B132, proveniente dalla piccola e reintrodotta popolazione svizzera del Canton San Gallo.

Il dato più significativo relativo allo Sciacallo dorato è costituito dall’accertamento di un secondo nucleo riproduttivo in Val di Fiemme, dopo quello relativo alla zona del Lomaso. L’attività di prevenzione al patrimonio agricolo, apistico e zootecnico continua a svolgersi principalmente secondo due linee di intervento: il finanziamento fino ad un massimo del 90% del costo delle opere o la loro concessione in comodato d’usogratuito.

Nel 2022 sono stati accertati 440 danni da grandi carnivori (le denunce di danno sono state 461), dei quali 301 da orso e 139 da lupo; nessuno da lince e sciacallo dorato. I dati fanno registrare, rispetto al 2021, una sostanziale stabilità per l’orso e un calo del 15% per il lupo. Nel 2022 sono stati liquidati 145.679,52 euro di indennizzo. I capi di bestiame domestico predati sono stati in totale 625, dei quali 300 da orso e 325 da lupo. In totale, i capi di bestiame coinvolti sono stati 825 (morti, feriti e dispersi). Nel corso del 2022 sono state evase 230 richieste per misure di prevenzione dei danni da grandi carnivori (recinti elettrici e cani da guardianìa), volte principalmente alla protezione dei patrimoni zootecnici. La presenza del pastore e l’adozione dei più opportuni sistemi di prevenzione dei danni, oltre ad un equo indennizzo ed al costante rapporto con il personale forestale sul territorio, rappresentano i punti strategici per mitigare l’impatto dei grandi carnivori sulla zootecnia di montagna.

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