Comunità energetiche rinnovabili: approvati aiuti per 5,7 miliardi di euro

La Commissione europea autorizza il decreto del governo Meloni che prevede tariffe agevolate e fondi per gli impianti.

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Comunità energetiche rinnovabili

La Commissione europea ha dato il via libera al decreto del ministero dell’Ambiente e dell’energia che regola le Comunità energetiche rinnovabili (Cer), e a un finanziamento pubblico da 5,7 miliardi per sostenerle.

«E’ una svolta nel rapporto tra cittadini ed energia», ha commentato il ministro Gilberto Pichetto Fratin, che prevede la nascita nei prossimi anni di 15-20.000 Cer in Italia. Le comunità energetiche rinnovabili sono associazioni tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali e piccole e medie imprese, che si mettono insieme per produrre e consumare energia da fonti rinnovabili su scala locale. In pratica, un gruppo di cittadini, un condominio, un piccolo comune, un gruppo di aziende, si associano con una società energetica. Questa costruisce sul posto una piccola centrale a fonte rinnovabile (eolica, solare, idroelettrica, a biomasse) e fornisce elettricità e anche energia termica ai suoi associati.

I vantaggi sono molteplici: le comunità locali ottengono corrente (e calore) a basso prezzo, riducono le emissioni e aumentano l’indipendenza energetica del Paese. E’ il modello della “produzione diffusa”, tipicodelle fonti rinnovabili. Non più grandi centrali, come quelle a gas, a carbone o nucleari, ma tanti piccoli impianti sparsi sul territorio, molti dei quali per l’autoconsumo di piccole comunità e aree industriali.

Il piano di aiuti del governo alle comunità energetiche approvato dalla Ue prevede due stanziamenti. Uno di 3,5 miliardi di euro, finanziato con un prelievo sulle bollette elettriche di tutti gli utenti, per garantire per 20 annialle comunità energetiche rinnovabili una tariffa elettrica vantaggiosa. Il secondo stanziamento, di 2,2 miliardi, viene dal Pnrr: servirà a finanziare fino al 40% i progetti per la costruzione degli impianti in comuni con menodi 5.000 abitanti, fino alla capacità complessiva di 2 gigawatt. La potenza dei singoli impianti non può superare1 megawatt.

Il ministro Pichetto Fratin nel settembre scorso aveva fatto la previsione della nascita nei prossimi anni di 15-20.000 Comunità in Italia. A fine 2022, secondo i dati del Gse (Gestore dei servizi energetici, la società pubblica per la promozione delle rinnovabili) le Cer in Italia erano solo 21, più 46 «configurazioni di autoconsumo collettivo», in pratica comunità molto piccole. «Ora le Comunità energetiche rinnovabili potranno diventare una realdiffusa nel Paese – ha commentato Pichetto Fratin – sviluppando le fonti rinnovabili e rendendo finalmente il territorio protagonista del futuro energetico nazionale. Grazie alle Comunità energetiche rinnovabili ciascun cittadino potrà contribuire alla produzione di energia rinnovabile, e averne i benefici economici derivanti dall’autoconsumo».

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