Autostrada Cispadana: la regione Emilia Romagna convoca gli enti locali

Si avvicina la realizzazione dell’infrastruttura da 65,7 km che collega il casello dell’A22 a Reggiolo Rolo fino alla barriera di Ferrara Sud.

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autostrada cispadana Viabilità dell’Emilia Romagna

Ulteriore passo avanti nel percorso che conduce alla realizzazione dell’autostrada Cispadana che interessa la regione Emilia Romagna: ci sono le condizioni perché si arrivi all’approvazione del progetto definitivo entro i primi mesi del 2025 e all’inizio dei lavori entro lo stesso anno. Una volta approvato il progetto definitivo si passerà alla progettazione esecutiva, i cui tempi saranno più celeri.

Validato e approvato il progetto esecutivo, si potrà dare inizio ai cantieri dell’infrastruttura che collegherà il casello Reggiolo-Rolo dell’A22 alla barriera di Ferrara Sud sull’A13. Il tracciato, di circa 65,7 chilometri, nasce per rispondere alla domanda di mobilità dell’area nordorientale dell’Emilia Romagna e, probabilmente, potrebbe rientrare tra le infrastrutture interessate all’ingresso nella nuova società Autostrade dello Stato Spa che il Mit sta per lanciare ufficialmente.

Il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha firmato il decreto che dà il via libera a una «nuova conferenza preliminare al perfezionamento dell’Accordo di Programma in variante alla pianificazione territoriale ed urbanistica».

Entro i primi dieci giorni di maggio è prevista la convocazione della conferenza, cui prenderanno parte le quattro province coinvolte nella realizzazione dell’opera (Parma, Reggio Emilia, Modena e Ferrara), i comuni attraversati dall’autostrada Cispadana (Reggiolo e Rolo in provincia di Reggio Emilia; Novi, Concordia, San Possidonio, Mirandola, Medolla, San Felice sul Panaro e Finale Emilia in provincia di Modena; Cento, Terre del Reno, Poggio Renatico e Ferrara in provincia di Ferrara) e quelli interessati dalle strade di adduzione che dovranno dare l’assenso sul progetto definitivo dell’opera. A questa conferenza, seguirà nell’autunno una conferenza dei servizi dal taglio poperativo. Una volta approvato il progetto definitivo si passerà alla progettazione esecutiva.

Ad oggi si prevede un investimento di 1,7 miliardi di euro in regime di finanza di progetto: la società che realizzerà l’infrastruttura recupererà gli investimenti fatti attraverso la sua gestione e gli incassi relativi ai pedaggi incassati, ma qualcosa potrebbe anche cambiare con il nuovo scenario autostradale che il ministero delle Infrastrutture sta realizzando anche per calmierare i costi per gli utenti, anche per non ripetere gli errori commessi in Veneto con la Superstrada pedemontana.

«Questa autostrada – spiegano il presidente, Stefano Bonaccini, e l’assessore a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità, Andrea Corsini – servirà ai distretti produttivi della bassa pianura padana fortemente votati all’esportazione, che necessitano di collegamenti verso il resto del Paese e l’Europa. Ma è indispensabile anche per spostare il traffico pesante dai centri urbani».

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