Provincia di Trento, bilancio in chiaroscuro per l’assessorato all’ambiente, trasporti e lavori pubblici

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Alberto Pacher

Alberto PacherAlberto Pacher (Pd) punta tutto sull’ambiente e poco sulle opere pubbliche utili al territorio

Gli assessori della giunta provinciale di Trento sono impegnati nel bilancio di due terzi della legislatura in corso, evidenziando quanto fatto fino ad ora e delineando le linee operative di quanto vorrebbero fare nell’anno e mezzo che separa dal rinnovo del Consiglio provinciale di ottobre 2013. Alberto Pacher, assessore Pd all’ambiente, ai trasporti e ai lavori pubblici ha delineato un quadro dei desideri (i suoi) spesso poco realistico e dalla difficile realizzabilità, specie nell’attuale contesto economico, evidenziando un’anima molto ecologista e assai poco improntata alla soluzione delle problematiche infrastrutturali che si trascinando da almeno 10 anni.

In questi tre anni e mezzo di legislatura, Pacher, al timone delle competenze assegnategli dal presidente della giunta Lorenzo Dellai, non ha badato a dimostrare la sua predilezione per la tutela dell’ambiente fine a sé stessa (ribadita nella sua aspirazione a portare entro la fine legislatura dall’attuale 30% al 40% la quota di territorio sottoposto a vincoli di tutela, alcuni dei quali estesi anche al fondovalle), lanciandosi in progetti della difficile realizzabilità (ad iniziare dal fantasmagorico “Metroland” che prevedere la costruzione di 4 dorsali ferroviarie a servizio di altrettante vallate trentine, con tracciato in gran parte in galleria dal costo oggi stimato di circa 3 miliardi di euro con lavori della durata ipotizzata di 15 anni), alla massiccia spinta verso mobilità pubblica tramite il rafforzamento delle corse ferroviarie e degli autobus (che hanno la certezza di costare milioni di euro per soddisfare una marte minoritaria della domanda di trasporto di una società sempre più terziarizzata e mobile che nell’offerta di trasporto pubblico trova solo una minima soddisfazione dei propri bisogni), alla sperimentazione della marginale mobilità elettrica e ad idrogeno. Poco o nulla a risposte da tempo attese in tema di opere pubbliche, come la tangenziale di Rovereto per eliminare il traffico di attraversamento dal centro cittadino, o la soluzione della viabilità per il basso Sarca, tra Torbole e Mori, oggi 15 chilometri di autentica passione, specie nei periodi di massima affluenza turistica.

Di fatto, Pacher si è dimostrato un ottimo assessore all’ambiente, ma un pessimo titolare dei lavori pubblici e dei trasporti, unendo competenze tra loro contrastanti ed antitetiche, facendo rimpiangere perfino il suo predecessore ai lavori pubblici e ai trasporti che almeno le opere pubbliche le faceva.

Se Pacher ha una predilezione legittima per le cose ambientali, continui pure ad occuparsene, ma lasci le altre competenze a persone in grado di capire e di gestire adeguatamente i lavori pubblici e le tematiche della mobilità, senza baloccarsi in inutili progetti che non portano da nessuna parte se non a sprecare carriolante di euro senza alcun costrutto, rimandando la soluzione dei problemi ad un futuro senza data.