I vertici dell’Anfols ricevuti dal ministro Franceschini per discutere sul Fus 2015

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Fondazione arena verona Concerto al Teatro Filarmonico foto Ennevi 2
Avviata anche la collaborazione tra fondazioni per mettere in comune gli allestimenti massimizzandone l’impiego e l’ammortamento. Decisa la produzione di 40 nuovi allestimenti in tre anni

 

Fondazione arena verona Concerto al Teatro Filarmonico foto Ennevi 2Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini ha ricevuto i vertici dell’Anfols, l’Associazione che riunisce dodici Fondazioni liriche italiane (Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Napoli, Roma, Palermo, Torino, Trieste, Venezia e Verona), rappresentati dal presidente Cristiano Chiarot (Teatro La Fenice di Venezia) e dal vice Francesco Giambrone.

Nel corso dell’incontro sono stati affrontati i temi relativi al reintegro del FUS 2015, la proroga delle disposizioni della legge Bray-Franceschini per le Fondazioni in crisi, il contratto nazionale di lavoro, il tavolo tecnico con la Cassa depositi e prestiti per le problematiche relative alla liquidità, la proroga del decreto “Art Bonus”. I vertici dell’Anfols, affiancati da Rosanna Purchia e Carlo Fuortes, hanno poi illustrato al Ministro l’attività in corso che riguarda i due tavoli tecnici permanenti, uno artistico e l’altro amministrativo, istituiti allo scopo di ottenere riduzioni di spesa e di aumentare  qualità e quantità della produzione.

Al Ministro è stata ribadita l’assoluta necessità del reintegro dell’assegnazione FUS per le Fondazioni liriche, che già era stato tagliato nel dicembre 2014 e che al momento, nel 2015, prevede un’ulteriore riduzione. Se tale situazione rimanesse invariata verrebbe messo in gravi difficoltà l’intero settore, in un momento in cui le dodici Fondazioni stanno realizzando una profonda riorganizzazione che ha già portato a raggiungere  livelli massimi di produzione e una significativa razionalizzazione della spesa.

L’Anfols ha avviato anche un nuovo metodo di collaborazione e di lavoro tra le Fondazioni aderenti, che riguarda sia le coproduzioni artistiche e lo scambio di allestimenti che la razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi. Lo scopo dei due tavoli, cui seguiranno altri su diverse tematiche, è quello di contribuire ad ottenere risparmi e riduzioni di spesa, esattamente come auspicato anche di recente dal ministro Franceschini, al fine di trasferire risorse destinate ad aumentare la qualità e la quantità delle produzioni.

Per quanto riguarda le coproduzioni, le dodici Fondazioni aderenti all’Anfols hanno previsto per i prossimi tre anni un complessivo di quaranta titoli che verranno variamente coprodotti tra i dodici teatri, che vanno da opere di repertorio italiane (Tosca, Attila, Roberto Deveraux, Anna Bolena, Maria Stuarda) ad opere di Mozart, Janacek e Strauss. In particolare, in previsione del 2018 si lavorerà ad un comune progetto dedicato a Leonard Bernstein. 

Tutti gli allestimenti del passato utilizzabili per il noleggio, la nuova produzione e le proposte per le stagioni future saranno inserite in un “drop box” cui le dodici Fondazioni potranno accedere per ottenere informazioni tecniche, artistiche ed economiche, da verificare ed aggiornare poi durante le riunioni periodiche. Un progetto particolare riguarderà la danza: le Fondazioni che dispongono di un corpo di ballo forniranno proposte e repertorio per consentire alle altre Fondazioni di operare scelte coreografiche in armonia con le proprie scelte artistiche, utilizzando i corpi di danza italiani. 

Oltre a stabilire un tariffario interno tra le Fondazioni per i noleggi, verranno rafforzate le attività di collaborazione per sviluppare e aumentare titoli di musica contemporanea di autori italiani.

Per quanto riguarda il tavolo amministrativo si è stabilito di attivare la condivisione di informazioni relative all’acquisto di beni e servizi, peraltro facendo riferimento al Consip. E’ prevista inoltre l’integrazione dei sistemi informatici di elaborazione paghe e contributi,  consulenze professionali, servizi di rassegna stampa, polizze assicurative, nonchè la condivisione dell’albo dei fornitori, avvalendosi del MePa (mercato elettronico della Pubblica Amministrazione).