Fracalossi si dimette dal vertice della Federazione trentina della cooperazione

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fedCoopTn vicepresidente Fracalossi Giorgio
A neanche un anno dalla nomina, rimette il mandato per puntare al vertice del sistema bancario cooperativo nazionale. Marina Castaldo lo sostituisce fino all’assemblea

 

fedCoopTn vicepresidente Fracalossi GiorgioA nemmeno un anno dalla sua nomina al vertice della Federazione trentina della cooperazione (avvenuta il 12 giugno 2015), Giorgio Fracalossi rimette il mandato al consiglio di amministrazione della Federazione per puntare decisamente verso il vertice della nuova holding nazionale del credito cooperativo.

Il suo ruolo sarà ricoperto dalla vice vicaria Marina Castaldo fino alla prossima assemblea elettiva. Il comitato esecutivo si riunirà lunedì prossimo per fissare la data. Presidente della cooperativa Movitrento, vice di Cla – Consorzio Lavoro Ambiente, componente della direzione di Legacoop nazionale, Castaldo è consigliera di amministrazione e dal giugno dello scorso anno vicepresidente vicaria. Sarà coadiuvata dagli altri vicepresidenti Luca Rigotti per il settore agricolo, Elio Pisoni per il credito e Paola Dalsasso per la cooperazione di consumo e dal Consiglio di amministrazione, che risulta pienamente operativo. 

La decisione di Fracalossi non coglie del tutto di sorpresa i cooperatori. Già un anno fa, la sua designazione non è stata delle più facili, visto che la cooperazione trentina non è stata in grado di trovare subito un successore all’era di Diego Schelfi. Solo dopo un lungo tira e molla, frutto più dei veti incrociati e di una logica di lotta di potere che di una reale espressione della base del movimento cooperativistico, è scaturita la candidatura di Giorgio Fracalossi, espressione del mondo del credito cooperativo (è presidente della Cassa Rurale di Trento e della Cassa centrale), che è finita con il dividere la base del movimento cooperativistico che aveva puntato sulla figura dell’antagonista Geremia Gios, docente alla facoltà di economia dell’Università di Trento.

In più occasioni egli ha manifestato informalmente l’intenzione di condizionare la presidenza della Federazione all’esito della riforma del credito cooperativo. «Siamo alla vigilia di un cambiamento epocale per la cooperazione – afferma Fracalossi – la riforma delle Rurali e Bcc avrà effetti importanti anche sulle strutture associative, che dovranno ricercare un nuovo posizionamento all’interno di un disegno complessivo di riorganizzazione del sistema. Auspico che questa decisione faciliti l’apertura di una fase nuova di selezione di una leadership adeguata al compito».

L’importante è che ora il movimento cooperativistico trentino sappia esprimere una candidatura forte ed autorevole, capace di riallacciare il vertice agli ideali fondativi del movimento, abbandonando quella tendenza al carrierismo politico-economico che lo ha contraddistinto negli ultimi anni e, magari, espressione di realtà cooperative economicamente sane e partecipate.