Referendum autonomia del Veneto: Zaia al seggio alle 6.45

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«Sarò in anticipo su apertura per dare segnale su importanza voto del 22 ottobre prossimo»

luca zaia felpa veneto«Domenica sarò a votare al seggio un quarto d’ora prima dell’apertura, alle 7 meno un quarto, sia per ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per questo referendum, sia per dare un segnale dell’importanza di andare a votare» ha annunciato il presidente del Veneto, Luca Zaia, presentando gli ultimi dettagli del referendum per l’autonomia del Veneto, che chiamerà alle urne 4.076.000 elettori, dalle 7 alle 23.

«La macchina – ha affermato Zaia – è pronta per quella che è una consultazione sull’autonomia, nell’alveo della Costituzione e nel rispetto della legge e della legalità, utilizzando tutti gli strumenti che la stessa legge ci dà. Non voglio quindi che nessuno chiami in ballo altri argomenti, a partire da quello dell’indipendenza: un’esperienza che abbiamo già tentato nel 2014, con una proposta di legge che in quel caso è stata cassata dalla Corte costituzionale».

Zaia ha quindi illustrato alcuni numeri del referendum: sono 4,5 milioni le schede stampate e le “ricevute” che saranno consegnate a chi si reca a votare (soluzione adottata per risolvere la questione del non concesso utilizzo della tessera elettorale: è sufficiente presentarsi con un documento di riconoscimento al seggio dove si vota abitualmente), 62.555 i manifesti, 10.500 i verbali, 5.213 le urne, così come i pacchi di cancelleria e i kit, 31.000 le matite copiative. Le sezioni sono 4.739, di cui 47 ospedaliere. Degli oltre quattro milioni di aventi diritto al voto, circa 330.000 sono i residenti all’estero, pari all’8,1%. Ventitré le competenze di cui il Veneto chiede l’attribuzione, sulla base degli articoli 116 e 117 della Costituzione. 

«E’ stato – ha ripreso il presidente – uno sforzo organizzativo pauroso, che però ci ha permesso di essere pronti, anche con eventuali piani “B” e “C” per fronteggiare eventuali casistiche che si venissero a presentare. Per noi – prosegue Zaia – parte una nuova avventura, perché non è mai accaduto, nella storia d’Italia, che una Regione fosse autorizzata a svolgere un referendum sull’autonomia. Non fisso asticelle: c’è solo un quorum da superare, per non buttare via quello che non è un referendum con colore politico, ma il referendum dei Veneti e dei nuovi Veneti, che hanno un’occasione di dimostrare di essere veramente una comunità. Presentarci in seguito al tavolo della trattativa con alle spalle un popolo che si è espresso ci darebbe grande forza». 

Zaia, che ha confermato la propria idea della bontà della scelta del voto cartaceo, non solo per le questioni legate ai costi, ha previsto che lo spoglio si concluderà tra mezz’ora e un’ora dalla chiusura dei seggi, quando sarà a disposizione degli organi di informazione a Palazzo Balbi per i primi commenti, e in circa sei mesi il successivo eventuale iter della trattativa con Roma per arrivare alla devoluzione delle competenze richieste. «Sia chiaro – ha concluso – che la proposta sarà la stessa qualunque sia il colore del prossimo Governo centrale, anche se nulla impedisce all’attuale Governo uscente di approvarla prima. E non c’è nessun egoismo da parte del Veneto nel chiedere queste competenze: è la Costituzione che ne prevede la possibilità e chi fa queste affermazioni dimostra di non conoscerla».