Olimpiadi invernali 2026 Milano-Cortina: la partita è iniziata con il deposito ufficiale della candidatura

Tra le opere da fare nel piano da 1,3 miliardi di euro il villaggio olimpico a Fiames e la pista da bob da fare ex novo, mentre lo stadio del ghiaccio e il media center devono esser ristrutturati.

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olimpiadi invernali 2026

La partita per l’aggiudicazione definitiva delle Olimpiadi invernali 2026 è partita con il deposito ufficiale della candidatura di Milano-Cortina che dovrà vedersela con quella di Stoccolma-Are. Il progetto italiano, che prevede complessivamente una spesa di 1,3 miliardi di euro, è composto da un dossier di 127 pagine che il Coni ha recapitato al Cio che dettagliano come il Comitato organizzatore ha intenzione di allestire un evento che avverrebbe giusto a 70 anni da Cortina 1956 e a venti da Torino 2006.

Nel dossier, suddiviso in cinque capitoli (“Visione e concezioni dei Giochi”; “Esperienza dei Giochi”; “Giochi paralimpici”; “Sostenibilità ed eredità”; “Distribuzione dei Giochi”), si evidenziano anche i cinque obiettivi che la candidatura si propone, ispirati dall’Agenda 2020 del Cio: Giochi per tutti; sviluppo sostenibile e cooperazione nella zona Alpina; crescita dello spirito olimpico; fare delle Alpi il più importante hub sciistico d’Europa; rafforzare il marchio delle Olimpiadi e accrescere il valore del movimento olimpico.

Su piano finanziario, Milano-Cortina punta all’autosostentamento. Le voci principali di entrata, oltre al contributo del Cio di 348 milioni, sono costituite dagli sponsor (416 milioni) e dai biglietti degli spettatori (la previsione è di 2,4 milioni biglietti venduti, per un incasso di 233 milioni, cifra che potrebbe essere incrementata con l’abbinamento di pacchetti turistici). Il contributo pubblico è concertato sui 55 milioni per le Paralimpiadi. A questi dovrebbero aggiungersi 25 milioni che dovrebbero derivare da un’apposita lotteria e 48 milioni dalle licenze e il merchandising.

Sul fronte delle spese, il preventivo delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina prevede voci che vanno dalla sicurezza (23 milioni) alle cerimonie di apertura e chiusura (31 milioni). Le voci di spesa maggiori sono legate agli impianti sportivi e alle infrastrutture di corredo. Per ristrutturare la pista di bob di Cortina serviranno 47,7 milioni, per lo Stadio del ghiaccio 5,2 milioni, per le piste delle Tofane 1,3 milioni (più altri 200.000 euro per le Paralimpiadi). A Cortina dovranno essere realizzati anche un villaggio olimpico secondario (il principale è previsto a Milano, mentre un terzo sorgerà a Livigno), che troverà posto all’aeroporto di Fiames e costerà 37 milioni (realizzato da unità abitative prefabbricate che al termine dell’evento saranno smontate e riutilizzate dalla protezione civile per ospitare gli sfollati in caso di calamità), un centro stampa, sempre a Fiames, che costerà 1,1 milioni e un luogo per le premiazioni davanti allo Stadio del ghiaccio dal costo di 113.000 euro. Altri 1,1 milioni di euro sono previsti per l’allestimento della cerimonia chiusura che si svolgerà nell’Arena di Verona.

La palla passa ora alla Commissione di valutazione del Cio per i Giochi Olimpici che dovrà valutare i due dossier di candidatura. Per conquistare la posta è necessario “guadagnare” almeno 44 voti su 87 e, come sottolinea il presidente del Coni, Giovanni Malagò, «ora c’è da pedalare perché la gara è apertissima e fino alla fine di giugno, quando a Losanna, Svizzera, il Cio comunicherà il verdetto ufficiale, nessuno potrà rilassarsi». La Commissione di valutazione sarà a Stoccolma-Are dal 12 al 16 marzo e a Milano-Cortina dal 2 al 6 aprile.

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