Riforma del Codice della strada: Asaps, falsa partenza o partenza farsa?

Uggè: «troppe stravaganze ed incognite su un settore strategico per l’economia nazionale».

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Dal Parlamento italiano, fresco di robusta tosatura dei rappresentanti eletti dal popolo tramite referendum confermativo, esce un’altra chicca che evidenzia l’insipienza e l’incapacità di una classe politica largamente incapace ed impreparata che si balocca con argomenti e decisioni decisamente più grandi di sé, come la riforma del Codice della strada che si rimpalla da una Camera all’altra, da una Commissione legislativa all’altra da oltre un anno e mezzo.

«Ce lo aspettavamo. Il testo unificato dei venti disegni di legge di riforma del Codice della strada era stato depositato dalla Commissione trasporti della Camera per l’esame in Assemblea da mercoledì 23 settembre – sottolinea Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori Polstrada (Asaps) -. E proprio nell’aula di Montecitorio cosa è stato deciso? Il ritorno in Commissione trasporti, da dove era arrivato. Non sono bastati un anno e mezzo di tira e molla su questo testo unificato. Si torna al via, come nel gioco dell’oca».

Un atteggiamento grottesco, tanto da fare dire a Biserni che «qualcuno afferma che si tratta dell’ennesima falsa partenza”. Noi invece non vorremmo che si trattasse di una “partenza farsa”».

Già, l’ennesima farsa di una politica dove “uno vale uno”, soprattutto nell’ignoranza delle regole basilari del diritto e delle procedure parlamentari, oltre che degli argomenti che si vorrebbero normare.

«Dalle stravaganze del nuovo Codice della strada alla follia dell’aumento delle accise sul gasolio, fino alla penalizzazione del settore marittimo italiano. Da più parti, trasversalmente, dalla politica “che sa ascoltare” arriva la conferma della fondatezza delle nostre posizioni sui temi di attualità legati al trasporto – sbotta il vicepresidente di Conftrasporto Confcommercio, Paolo Uggè -. Siamo soddisfatti del ritorno in Commissione di un testo infarcito da modifiche demenziali e pericolosissime per la sicurezza, come quelle che consentirebbero ai netturbini di elevare contravvenzioni e ai ciclisti di percorrere le strade in senso contrario. Impediamo a questi incoscienti di far del male al nostro popolo».

Male che non è confinato solo ai privati cittadini, ma che coinvolge anche tutto il settore del trasporto e della logistica: «del male si rischia di farlo anche alle nostre aziende – prosegue Uggè – attraverso provvedimenti come l’aumento delle accise sul gasolio proposto dal ministro all’Ambiente, Sergio Costa, una vera e propria follia che danneggia gli autotrasportatori in un momento in cui le imprese sono in grave difficoltà. Quello ventilato dal Governo – ribadisce Uggè – sarebbe l’ennesimo inasprimento del fardello sulle spalle delle imprese e dei lavoratori, stavolta camuffato con presunte motivazioni ambientalistiche, delle quali si fatica a trovare il reale fondamento».

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