Olimpiadi invernali 2026: Fondazione Milano-Cortina, Confindustria Lombardia e Confindustria Veneto siglano due intese

Con Assolombarda, Confindustria Lecco e Sondrio e Confindustria Belluno Dolomiti, coinvolte le eccellenze dei territori che ospiteranno gli eventi sportivi. In Alto Adige opere pubbliche per 82 milioni di euro.

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olimpiadi invernali 2026

Fare sinergia e attivare il meglio delle eccellenze industriali, creative e sportive delle due regioni che da sole producono oltre il 30% del Pil nazionale in vista delle Olimpiadi invernali 2026: è questo l’obiettivo dei due protocolli d’intesa siglati da Fondazione Milano-Cortina 2026, Confindustria Lombardia, Confindustria Veneto, Assolombarda, Confindustria Lecco e Sondrio e Confindustria Belluno Dolomiti.

I protocolli, in vigore fino a luglio 2026, stabiliscono una collaborazione finalizzata a diffondere e promuovere le opportunità derivanti dalla partecipazione alle selezioni di prodotti, servizi e forniture indette dalla Fondazione per assicurare un efficiente ed efficace riuscita dell’evento olimpico. 

«Ho sempre sostenuto che la sinergia tra i territori fosse una delle chiavi vincenti dei Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026 – spiega Giovanni Malagò, presidente della Fondazione. -. Questi protocolli d’intesa con le due Confindustrie di Lombardia e Veneto rappresentano una conferma di quanto il mondo imprenditoriale sia al fianco di questo grande progetto innovativo e sostenibile che può rilanciare l’immagine dell’Italia nel mondo».

«Le intese che annunciamo oggi dimostrano che i Giochi di Milano-Cortina non possono aspettare il 2026 e devono cominciare subito – dice Vincenzo Novari, amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina 2026 -. La nostra sfida è organizzare un grande evento sportivo globale valorizzando le eccellenze locali in un quadro di sostenibilità economica, ambientale, sociale. E senza pesare sulle tasche dei cittadini. Un’occasione di sviluppo imperdibile per i territori Olimpici e una vetrina per l’intero Paese: dimostreremo che oltre alla creatività e al genio, siamo capaci di mettere in campo una solida cultura dell’innovazione e un’organizzazione impeccabile. I due protocolli non sono solo un invito rivolto alle imprese di Lombardia e Veneto perché diventino protagoniste dei Giochi come partner. Essi rappresentano una buona prassi da replicare, un modello per attivare tutte le energie economiche che, in Italia, possono dare e ricevere valore abbracciando questa meravigliosa avventura olimpica».

Per Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto, «oggi iniziamo un percorso olimpico grazie al quale il nostro territorio potrà contare su investimenti reali, attivare nuove sinergie, mettere a fattor comune competenze, beneficiare di grande visibilità. Dobbiamo essere bravi a valorizzare e ottimizzare tutte le opportunità che questi grandi eventi possono innescare. La piattaforma che stiamo creando con questo protocollo ha l’obiettivo di facilitare contatti diretti tra la Fondazione Milano-Cortina 2026 e il sistema produttivo veneto, facendo sì che le nostre imprese non siano solo semplici spettatori ma possano partecipare concretamente all’organizzazione delle olimpiadi invernali fornendo beni e servizi che abbiano un valore aggiunto».  

«Le Olimpiadi invernali 2026 possono rappresentare per la Lombardia una grande opportunità di crescita, di sviluppo, di ammodernamento tecnologico e di valorizzazione dei nostri territori, adeguando anche le infrastrutture necessarie – ha dichiarato Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia -. Le imprese lombarde sono in grado di soddisfare il fabbisogno olimpico con forniture d’eccellenza in tutti le filiere, dalle attrezzature tecniche ai beni e competenze necessari per infrastrutturare e mettere in sicurezza le competizioni olimpiche. Questo darebbe un ulteriore segnale di forza del “Made in Italy” nel mondo oltre a testimoniare la qualità e la variegata capacità produttiva manifatturiera della nostra regione, con effetti importanti anche in termini di ricaduta economica per tutti i nostri territori».

I territori che ospiteranno le competizioni olimpiche avranno un ruolo chiave nella preparazione e nello svolgimento dell’evento olimpico e questo ruolo nel medio periodo potrà rappresentare un driver strategico di crescita e sviluppo. 

«Il protocollo siglato tra Fondazione e Confindustria è strategico per le nostre imprese: trasparenza e massimo coinvolgimento del territorio sono i punti chiave di questo accordo che mira a costruire un futuro di sviluppo integrato e sostenibile – afferma Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti -. Le Olimpiadi invernali 2026, per il Bellunese, non sono un fine ma il mezzo per trattenere sul territorio le migliori energie, dare certezze ai giovani e fare una seria programmazione. In tutto questo, il mondo dell’impresa – che nella nostra provincia ha sempre fatto la differenza – deve continuare ad avere voce. Non solo le nostre aziende, conoscendo bene il territorio, sanno dove, quando e come agire nel migliore dei modi con rispetto e grande senso di responsabilità sociale. Nel Tavolo istituito dal protocollo, faremo da raccordo con le nostre aziende: oggi più che mai, anche a causa della crisi innescata dal Covid, gli imprenditori non possono perdere nessuna opportunità di crescita. Coinvolgere le imprese del territorio fa bene al territorio. Solo così si può davvero crescere insieme».

«Gli inglesi lo chiamano “call to action”, noi lo chiamiamo invito all’azione, ma il significato non cambia. Le Olimpiadi Milano Cortina – spiega Alessandro Spada, presidente di Assolombarda – rappresentano un volano e un motore di opportunità enorme, un acceleratore che le nostre imprese sono pronte a premere fino in fondo, una chiamata, per le nostre aziende, ad essere parte, con il loro “know how”, le loro eccellenze, i loro prodotti e servizi, di un evento di portata globale. È un percorso verso le Olimpiadi che ci permette di valorizzare e ulteriormente mettere a reddito l’enorme multisettorialità dei nostri territori e delle nostre eccellenze».

«L’assegnazione delle Olimpiadi invernali 2026 ai nostri territori è stata frutto di un gioco di squadra ed è questa la strada sulla quale dobbiamo continuare in vista dell’appuntamento, dando spazio a collaborazioni e sinergie ad ampio spettro per organizzare un’Olimpiade indimenticabile e massimizzarne le ricadute – commenta il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva -. Il protocollo sottoscritto si inserisce in questa logica e sosterrà le imprese delle nostre province, non solo quelle del comparto turistico ma anche le manifatturiere e le aziende fornitrici di servizi, nell’agganciare le molte opportunità collegate alla preparazione e gestione dell’evento, trasformandolo in un acceleratore di crescita. A questo proposito, non dimentichiamo che siamo anche di fronte ad un’occasione unica per affrontare il nodo nevralgico delle infrastrutture: il loro potenziamento è un obiettivo che non solo il territorio ma il Paese non può mancare».

Intanto, nel quadro delle opere infrastrutturali di interesse olimpico, in Alto Adige saranno realizzate, grazie allo schema di accordo con il ministero delle Infrastrutture, sette le opere essenziali, con un investimento di 82 milioni di euro. Anterselva ospiterà tutte le prove di biathlon presso l’ormai collaudatissima Südtirol Arena, impianto che non necessità di particolari investimenti. Oltre alla parte prettamente sportiva, però, i Giochi invernali portano con sé la necessità di intervenire sulle opere infrastrutturali per migliorare la raggiungibilità dei territori interessati. 

«Con l’accordo diamo il via ad un progetto di mobilità di lungo periodo che andrà oltre le Olimpiadi invernali 2026 e porterà un valore aggiunto per tutto il territorio», ha commentato l’assessore Daniel Alfreider, elencando gli obiettivi da raggiungere: migliorare gli accessi a stazioni e centri mobilità, agevolare i collegamenti con Belluno, Tirolo e A22, rendere più scorrevole e sicuro il flusso di traffico lungo l’asse della Val Pusteria, e garantire un’ottima raggiungibilità dal punto di vista turistico. 

Per quanto riguarda la Provincia di Bolzano sono state individuate una serie di opere cosiddette essenziali, alle quali si affiancano le opere connesse e quelle di contesto. Fra le opere essenziali, ne figurano sette che saranno finanziate da un fondo statale riservato con un investimento pari a 82 milioni di euro. Si tratta della costruzione di un nuovo incrocio ed un nuovo accesso sulla strada statale della Pusteria verso Anterselva (15 milioni di euro), del potenziamento della strada statale della Val Pusteria (10 milioni), di un nuovo collegamento con la stazione dei treni di Dobbiaco (13 milioni), di un miglior collegamento tra San Cassiano e Cortina (5 milioni), della demolizione e ricostruzione di un ponte ad Anterselva (2,3 milioni) e della ristrutturazione dell‘incrocio per Sesto Pusteria (7,6 milioni) e della circonvallazione di Perca (29 milioni). 

Fra le opere ferroviarie vi è la variante della Val di Riga (150 milioni di euro) che verrà però finanziata da RFI. Rientrano nell’accordo con il MIT anche l’accesso al centro di mobilità di Brunico (opera di contesto – 4 milioni) e il potenziamento dello svincolo di Varna che dalla A22 porta in Val Pusteria (opera connessa – 16 milioni). Entrambe potranno essere realizzate sfruttando gli eventuali risparmi nella realizzazione delle opere essenziali.

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