Amazon e Wish vendono prodotti vietati sugli animali?

Interrogazione degli europarlamentari della Lega alla Commissione Europea. Dreosto: «il kit per il taglio delle orecchie ai cani è un’inutile barbarie vietata dalla Convenzione europea per gli animali».

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amazon e wish

Ancora una volta, le grandi piattaforme digitali come Amazon e Wish scivolano sul mancato rispetto delle leggi dei vari paesi: questa volta tocca al grande mercato globale di Amazon che mette in vendita un kit per il taglio delle orecchie ai cani, pratica vietatissima in Europa, assieme a Wish che pubblicizza la vendita di trappole vietate per la cattura di mammiferi e pesci e di reti per la cattura di uccelli selvatici.

Con un’interrogazione alla Commissione Europea titolata “Lotta contro la vendita online di mezzi vietati che provochino sofferenze agli animali all’interno dell’Unione europea”, gli eurodeputati della Lega Dreosto, Bonfrisco, Casanova, Tovaglieri, Regimenti e Tardino puntano il dito contro Amazon e le altre aziende di commercio elettronico, responsabili di proporre, all’interno dei propri cataloghi digitali, strumenti vietati forieri di sofferenze sugli animali, nonché in violazione alle norme comunitarie e a quelle di molti degli Stati membri.

«Negli ultimi anni abbiamo visto il moltiplicarsi delle vendite online da parte di grossi marchi, come Amazon o Wish, che nella propria vasta gamma di offerte, hanno iniziato a promuovere la vendita di prodotti lesivi verso gli animali, il cui uso o detenzione sono vietati dalla legge» spiega l’eurodeputato friulano Marco Dreosto, primo firmatario dell’interrogazione. 

Questo è il caso del kit per tagliere le orecchie ai cani, offerto da Amazon alla modica cifra di 31 euro, per attuare una pratica vietata dalla Convenzione Europea per gli animali da compagnia e perseguita penalmente in molti dei paesi membri.

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Il kit per il taglio delle orecchie dei cani pubblicizzato da Amazon e denunciato dalla Lav.

Amazon non è sola in questa barbarie: Wish pubblicizza la vendita di trappole vietate per la cattura di mammiferi e pesci e di reti per la cattura di uccelli selvatici, incentivando indirettamente il bracconaggio. 

«A livello comunitario riteniamo che la Comunità Europea debba provvedere ad un controllo non solo sul traffico illegale di animali, ma anche al maltrattamento degli stessi derivante dalla vendita di prodotti vietati – afferma l’eurodeputata Anna Bonfrisco -. Servono regole certe per fermare quello che via web oggi sembra tutto permesso». 

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