Il Reddito di cittadinanza disincentiva al lavoro

L’avvio della stagione turistica evidenzia la drammatica carenza di camerieri, baristi, cuochi, ecc. Il reddito di un lavoro stagionale non è competitivo con il RdC arrotondato con qualche lavoretto in nero.

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reddito di cittadinanza

Era l’aprile 2021 quando un raggiante ministro al Lavoro (che non ha mai lavorato in vita sua), Luigi Di Maiopresentava il Reddito di cittadinanza con un roboante “abbiamo abolito la povertà”, assieme all’allora premier Giuseppe Conte e al leader della Lega, Matteo Salvini, con quest’ultimo che si consolava con “Quota 100”: il risultato a due anni dall’introduzione è negativo su tutta la linea per entrambi i provvedimenti, ma con il Reddito di cittadinanza che ha avuto il record di truffe, malaffari e di allontanamento delle persone dal lavoro regolare.

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Anche se i controlli in assoluto sono pochi, il Reddito di cittadinanza ha dispensato a mani basse assegni sonanti soprattutto nel feudo elettorale di Luigi Di Maio, quella Campania e, soprattutto, quella Napoli che da sola drena risorse come quasi tutto il Nord Italia nel suo complesso. Oltre a non contare i casi di truffa e di malaffare che vedono protagonisti nei casi scoperti gente in galera, mafiosi, lavoratori in nero e simili, l’effetto secondario del Reddito di cittadinanza è di avere allontanato dal lavoro regolare frotte di persone: troppo bello, comodo e conveniente percepire il Reddito di cittadinanza magari arrotondato con qualche lavoretto in nero.

La ricerca di figure professionali nel campo della ristorazione e del turismo gira a vuoto, in quanto laretribuzione offerta è solo di poco superiore alla mancetta del Reddito di cittadinanza, con il risultato che i posti di lavoro rimangono sguarniti.

E anche il presupposto di abolire la povertà non è stato affatto soddisfatto, in quanto la crisi pandemica e le scellerate chiusure votate dal governo BisConte hanno mandato sul lastrico gran parte di quella che una volta era la classe media attiva nel commercio, nelle professioni, nel lavoro autonomo, con le mense pubbliche che hanno visto un fortissimo afflusso di persone mai viste prima.

I numerosi insuccessi raccolti dal Reddito di cittadinanza spingono le forze politiche ad un profondo ripensamento del dispositivo. Se per “Quota 100” alla fine del 2021 si avvia ad una naturale fine, quando il Reddito di cittadinanza sarà abrogato sarà fin troppo tardi.

Ecco come la graffiante matita di Domenico La Cava interpreta la situazione.reddito di cittadinanza

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