Fondo Comuni Confinanti, un aiuto per la sanità di montagna nel Bellunese

Bond: «il “Progetto residenzialità” utile per attrarre e tenere sul territorio medici e figure professionali indispensabili per assicurare il servizio ai cittadini nelle zone disagiate». 

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Il presidente del Fondo Comuni Confinanti, il deputato di Forza Italia Dario Bond.

Le zone disagiate di montagna, come quella del Bellunese, hanno notevoli problemi per l’accesso ai servizi pubblici, ad iniziare da quelli sanitari che devono fronteggiare anche la scarsità di personale che scegliealtre destinazioni meno problematiche per operare: di qui la decisione del presidente del Fondo Comuni Confinanti, Dario Bond, per sostenere la presenza del personale sanitario in montagna, ad iniziare dalle abitazioni.

«Servono abitazioni per i medici e per il personale sanitario per evitare la chiusura dei servizi sul territorio– afferma Bond -. Dobbiamo mettere in atto un progetto di residenzialità che possa essere attrattivo per figure professionali che vengono da fuori».

Il presidente Bond si è confrontato con quest’esigenza con il direttore generale dell’Ulss 1 Dolomiti, Maria Grazia Carraro, trovando un interlocutore attento: «in questo periodo connotato da una carenza di professionisti nel mondo della sanità, è importante offrire, in particolare ai giovani, delle facilitazioni, anche abitative e di sostegno, per favorire la scelta di venire a lavorare in questo territorio». Un territorio paesaggisticamente bello e affascinante, ma duro da vivere ogni giorno.

«Abbiamo affrontato uno dei problemi annosi della sanità nel Bellunese, quello della carenza dei medici e ringrazio la dottoressa Carraro sia per la sensibilità dimostrata al problema, sia per la volontà di porre mano alla questione. Da un’analisi emerge come una delle cause che non favorisce l’arrivo e l’insediamento di nuovi medici è la difficoltà di trovare abitazioni a prezzi accessibili: per chi proviene da fuori provincia, in certe zone di montagna a forte connotazione turistica i costi sono troppo alti e scoraggiano quelle figure professionali, specie se giovani, di cui invece il territorio avrebbe estremo bisogno».

Bond avanza una possibile soluzione: «con il Fondo Comuni Confinanti si può pensare a un progetto concreto di logistica abitativa per il personale sanitario del Bellunese, con la creazione di una serie di abitazioni da mettere a disposizione dei medici e del personale sanitario che arrivano da fuori provincia, magari realizzando una soluzione duplex con abitazione e annesso ambulatorio medico. Potrebbe essere anche un modo per riqualificare parte del patrimonio edilizio oggi dismesso, e rinnovare il volto di alcuni centri storici. Può essere un progetto concreto a misura del territorio, cosa che è tra i punti di forza del Fondo. E grazie al gioco di squadra con l’Ulss – per cui la dottoressa Carraro ha già espresso grande spirito collaborativo – si può raggiungere un obiettivo a beneficio della comunità Bellunese».

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