Grazie al finanziamento del Fondo Comuni Confinanti, la sanità del Bellunese fa un passo avanti nell’azione di controllo e prevenzione delle malattie dell’occhio, soprattutto quelle dei soggetti diabetici, soprattutto se di età avanzata con l’acquisto di quattro retinografi che saranno installati nei centri antidiabete della provincia di Bellunoche consentiranno l’avvio della telemedicina in questa particolare area di attività.
«La telemedicina può essere una soluzione importante per garantire un servizio sanitario capillare alle aree di montagna, fondamentale per le comunità delle “terre alte”» commenta il presidente del Fondo Comuni Confinanti, ildeputato di Forza Italia Dario Bond in occasione dell’avvio della teleoculistica, parte del più vasto progetto di sviluppo della telemedicina, finanziata dall’Ulss 1 Dolomiti che prevede l’avvio di televisite, teleconsulti e tele monitoraggio.
A Pieve di Cadore è entrato in funzione il primo dei 4 retinografi previsti. L’apparecchio diagnostico serve per eseguire l’esame del “fondus oculi” di tutti i pazienti diabetici e individuare in maniera precoce l’insorgenza della retinopatia diabetica, complicazione del diabete che colpisce gli occhi e che è causata da un danno ai vasi sanguigni del tessuto della parte fotosensibile dell’occhio, la retina (se non diagnosticata e trattata precocemente può portare alla cecità).
Fino ad ora, le persone con diabete effettuavano l’esame del “fundus oculi” ogni 2 anni attraverso una visita oculistica presso le unità operative di Belluno e Feltre. Con il nuovo sistema, il soggetto diabetico, contestualmente al controllo diabetologico, con un solo accesso al Centro anti diabete vicino a casa esegueanche l’acquisizione delle immagini per l’esame attraverso i retinografi acquistati nell’ambito del progetto. Il personale del Centro raccoglie e trasmette le immagini alle unità operative di oculistica dove vengono refertate. Nella maggioranza dei casi l’esame si conclude senza ulteriori azioni. Nel caso si rilevi la patologia, il paziente viene preso in carico dalle unità oculistiche per gli approfondimenti necessari.
I vantaggi per il paziente, spesso anziano, e chi lo accompagna, sono un notevole risparmio di tempo e per le “terre alte” dello spostamento verso Belluno. In Provincia le persone con esenzione per diabete sono 11.000 e nella sola Pieve di Cadore si stima saranno eseguiti 300 esami all’anno con il nuovo retinografo.
«Con questo tassello, l’offerta sanitaria del territorio Bellunese aumenta di livello – sottolinea Bond -. E lo fa anche grazie al Fondo Comuni Confinanti, in un progetto che complessivamente vale 1,5 milioni di euro, di cui 1,1 milioni finanziati direttamente dal Fondo. Credo che iniziative come queste debbano essere sempre di più per portare benefici diffusi a tutto il Bellunese e colmare il gap rispetto ai territori autonomi confinanti. Altre iniziative simili potranno trovare spazio nella prossima programmazione delle risorse di area vasta 2019-2024».
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