“Freunde im Edelweiss”: il libro scandalo sulla politica altoatesina

I “maneggi” della politica bolzanina in salsa SVP con una Lega Salvini premier nella posizione dell’inutile partner acquiescente e manovrabile di maggioranza. 

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Freunde im Edelweiss

Il libro “Freunde im Edelweiss” rischia di terremotare la vita politica in Alto Adige e non solo, con le circa 500 ore di intercettazioni telefoniche fatte dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Bolzano attorno alle indagini sull’appaltodell’assegnazione della concessione del servizio di trasporto pubblico locale, raccolte da Artur Oberhofer e Christoph Franceschini che «rischiano di stravolgere il quadro politico dell’Alto Adige» secondo il giudizio di Franceschini.

Freunde im Edelweisssquarcia il retrobottega della politica altoatesina, mettendo nero su bianco (e anche in audio delle intercettazioni ascoltabili) quanto si sospettava da tempo, ma mai con prove certe, ovvero la guerra di posizione esistenteall’interno del partito SVP, una realtà composta da più fazioni spesso in contrasto tra loro. 470 pagine di autentica denuncia politica, con nomi, cognomi, area di appartenenza di almeno una quindicina di soggetti, pesi massimi della politica e dell’economia altoatesina.

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Un volume esplosivo, con tante pressioni per non farlo pubblicare, ricorda Franceschini citando l’esposto di Durnwalder al garante della privacy per le intercettazioni telefoniche ascoltabile tramite codici QR.

I due autori, giornalisti delle testate autonome locali Tageszeitung (Oberhofer) e Salto.bz (Franceschini), nel silenzio dei principali media regionali riconducibili al gruppo Athesia, ricostruiscono la storia della gara d’appalto per il trasporto pubblico locale del 2018, una gara che metteva in palio la bellezza di 880 milioni di euro per 10 anni di concessione, fino a quel momento gestita da oltre 70 anni dalla società privata SAD e al suo patron Ingomar Gatterer partito dopo l’invio anonimo di una lettera con tanto di chiavetta Usb con gli audio e le carte dell’inchiesta sul trasporto pubblico locale. Gara poi assegnata ad una società in house locale, la Sasa (che già gestiva il trasporto pubblico nelle città di Bolzano e Merano) con oltre 180 milioni di risparmio.

Ne esce uno spaccato squalificante della politica locale, della SVP ma anche della Lega Salvini premier altoatesina, dove giocano un ruolo strategico l’ex presidente della Provincia, Luis Dunrnwalder che, da consulente della Sad, briga per fare riassegnare la concessione alla società arrivando perfino a fare indicare quello che sarebbe stato un assessore alla mobilitàpiù flessibile e malleabile, isolando la linea politica dell’attuale presidente della provincia, Arno Kompatscher, esponente della fazione di minoranza all’interno della SVP.

Sul fronte Lega, la SVP riesce a fare avere l’assessorato alla mobilità a Giuliano Vettorato, il leghista eletto al secondo posto e staccato da oltre 1.400 voti rispetto a Massimo Bessone, ritenuto più funzionale ai desiderata della SAD e di parte della SVP, agendo sui vertici nazionali del partito: dal leader di partito, Matteo Salvini a Roberto Calederoli, passando attraverso anche il deputato leghista bolzanino, Filippo Maturi.

Ne esce uno spaccato decisamente negativo, squalificante per la SVP e per la stessa Lega Salvini premier che spinge il leader di Team K, Paul Koellensperger, in Consiglio provinciale di Bolzano, ad affermare come «la fiducia nella Giunta provinciale è distrutta. Per il Team K non ci sono più le basi minime per continuare a cooperare in Consiglio provinciale e di conseguenza chiede alla Giunta di dimettersi, aprendo la strada per un nuovo inizio in Alto Adige».

Nel libro “Freunde im Edelweiss“, afferma Koellensperger, «si può leggere nero su bianco quello che il Team K ha denunciato per anni: l’Alto Adige è nelle mani di pochi lobbisti e delle loro cordate di potere, strettamente intrecciate con la Giunta provinciale. Lo scandalo Sad è solo l’ultimo capitolo di una ormai lunga serie: Sel, i vitalizi e poi i rimborsi spese dei consiglieri, gli acquisti degli scaldacollo e poi delle mascherine, ecc. Un sistema che alimenta sé stesso, con nuovi attori e dinamiche che si perpetuano nel tempo. Mentre tanti altoatesini sono in difficoltà per l’aumento dei costi dell’elettricità, del riscaldamento e della benzina, la provincia ha un governo impegnato in guerre intestine per assicurarsi posizioni di potere, quando l’unico obbiettivo dell’azione politica deve essere esclusivamente il bene comune».

In questa puntata di “Trentino Alto Adige” di “ViViItalia Tv”, l’esperto in comunicazione e analisi politica, Gianfranco Merlin, e il direttore de “il NordEst Quotidiano”, Stefano Elena, intervistano uno dei due autori del libro, Christoph Franceschini, e il leader del principale partito di opposizione in Alto Adige, Teak K, Paul Koellensperger.

NOTA: FRANCESCHINI E KOELLENSPERGER, SU RICHIESTA DEL COORDINATORE REGIONALE DI FRATELLI D’ITALIA, ALESSANDRO URZI’, DIVERSAMENTE DA QUANTO DICHIARATO NELLA TRASMISSIONE, RICONOSCONO CHE FRATELLI D’ITALIA E’ UNA FORMAZIONE POLITICA NE’ FASCISTA NE’ POSTFASCISTA.

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