“Bianco & Nero”: la guerra in Ucraina e le conseguenze in Italia

Il conflitto continua tra stragi continue. L’Europa applica nuove sanzioni e blocchi commerciali. L’Italia rischia grosso per l’energia e per le materie prime. Cresce l’inflazione e la recessione è già realtà. 

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La puntata del “Bianco & Nero” di questa settimana, le riflessioni a ruota libera e senza rete dell’esperto in comunicazione e analisi politica, Gianfranco Merlin, e del direttore de “il NordEst Quotidiano”, Stefano Elena, vertono principalmente sulla guerra in Ucraina e gli effetti sull’economia italiana.

Mentre il conflitto scatenato dai russi continua da oltre 40 giorni con un crescendo di stragi tra la popolazione civile e una corsa agli armamenti da entrambe le parti in conflitto, le conseguenze dei vari provvedimenti presi dalla comunità internazionale per sanzionare l’invasione russa iniziano a fare sentire i loro effetti soprattutto sull’economia europea, la più esposta al blocco delle importazioni ed esportazioni di materie prime e di beni finiti, con forti preoccupazioni sull’immediato futuro specie per l’approvvigionamento energetico ed alimentare.

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In Italia le conseguenze non mancano, ad iniziare da un’inflazione ai massimi dagli ultimi trent’anni, un’economia sempre più in affanno (il primo trimestre 2022 si è chiuso in negativo e anche il secondo s’appresta a bissare), con il governo che rivede al ribasso (solo di poco, in un eccesso di ottimismo poco fondato) le previsioni economiche del 2022, le imprese che arrancano sempre di più tra materie prime che mancano e costi dell’energia stellari. Ci sono tutti gli ingredienti per la terza crisi economica nazionale nel giro di 10 anni, quando l’Italia è ancora l’unico paese tra i grandi a non avere recuperato i valori di antecrisi del 2008.

Mentre i partiti fanno a gara per farsi l’un l’altro i dispetti pure di piantare la propria bandierina, chiedendo a più voci di fare nuovo debito per erogare ancora bonus e premi vari, gli stessi partiti fanno finta di non vedere che prima si fare nuovo debito e nuova spesa allegra si dovrebbe iniziare ad agire dal taglio degli sprechi e delle inefficienze, tutt’altro che trascurabili in valore economico: circa 55 miliardi di euro gli sprechi e circa 57 miliardi le inefficienze della pubblica amministrazione. Cui s’aggiunge lo scandalo dei 20 miliardi del reddito di cittadinanza.

Buona visione del “Bianco & Nero”.

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