Valdastico Finco, prolungamento a nord strategico per Vicenza I contrari ci ripensino

Il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto risponde al presidente di Confartigianato Imprese Vicenza contrario al previsto sbocco su Rovereto. 

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autostrada valdastico Completare a NordEst le infrastrutture

Completamento dell’autostrada Valdastico si o no, ora che la provincia di Trento pare avere superato l’Adige e deciso che lo sbocco di quest’importante arteria di collegamento si farà e che si raccorderà con l’Autobrennero all’altezza del casello di Rovereto Sud: per il presidente di Confartigianato imprese di Vicenza, Gianluca Cavion la proposta di Trento non è soddisfacente, perché fa allungare il percorso verso Nord, mentre sarebbe preferibile proseguire dritti verso Trento, attraverso il passaggio in alta Valsugana.

Una posizione che viene rintuzzata dal vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, Nicola Finco. «Leggo con un po’ di apprensione il dibattito innescato dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che dopo quarant’anni di stop and go tra Vicenza e Trento sullo sbocco a Nord della Valdastico, finalmente apre alle istanze del Vicentino. Ora vedere che si riparte con la gag dei distinguo su Rovereto, diventa francamente inspiegabile».

Per Finco «potranno esserci anche delle criticità, ma prima di dire no è meglio sedersi ed approfondire, tenuto conto che il presidente Fugatti ha fatto di questo obiettivo uno dei temi della sua campagna elettorale con cui ha vinto le elezioni. Per Vicenza, ma anche per i collegamenti verso nord del Bassanese, l’azione dei Trentini sarebbe un alleggerimento del traffico e riporterebbe centralità alla nostra provincia che da troppo tempo è costretta ad una marginalità inadeguata pur essendo uno dei territori più industrializzati del NordEst. Perché condannarci a restare fuori dai grandi flussi viari, davvero non lo capisco».

Per Finco, «le logiche locali vanno rispettate, ma questo provvedimento non riguarda solo i comuni interessati dall’attraversamento dell’autostrada, ma un sistema più ampio che attende da quarant’anni un’opera che ha appassionato generazioni di amministratori ma che sembrava non arrivasse mai per colpa di Trento. Ora che a Trento c’è il via libera si colga l’occasione per procedere, poi se ci sono delle modifiche da fare per mediare con i territori, si faranno. L’ottimo è nemico del bene e se si continua a ragionare così non vorrei che aspettassimo il prossimo presidente della Provincia autonoma di Trento contrario all’opera per poter dire che la volevamo. Se Jonesco fosse tra noi ci potrebbe scrivere un bel testo sull’assurdo della politica».

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