“Bianco & Nero”: 2023 anno elettorale in 4 regioni

Lombardia e Lazio al voto il 13 febbraio. Friuli Venezia Giulia il 2-3 aprile. Trentino Alto Adige probabilmente il 22 ottobre.

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Bianco & Nero

La prima puntata del 2023 del “Bianco & Nero”, i commenti ai fatti politici della settimana di “ViViItalia Tv” condotto dall’esperto di comunicazione e analisi politica, Gianfranco Merlin, e dal direttore della Web Tv e de “il NordEst Quotidiano”, Stefano Elena, affronta il tema delle elezioniregionali che vedrà coinvolte ben 4 regioni, per un totale di circa 18 milioni di elettori, di cui quasi 16 milioni il prossimo 13 febbraio con il voto il Lombardia e Lazio, due delle regioni più popolose d’Italia.

Le elezioni regionali sono una sorta di termometro del consenso per tutte le forze politiche, in particolare per quelle della maggioranza che potranno misurare il giudizio degli elettori a pochimesi dal voto politico del settembre 2022, voto che ha profondamente rimescolato gli assettiall’interno dei vari schieramenti, portando per la prima volta nella storia della Repubblica, una donna a capo del governo di centro destra.

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In Lombardia si proverà soprattutto la capacità della Lega Salvini premier di arginare il pesanteridimensionamento subito alle Politiche, finita più che doppiata da Fratelli d’Italia, che in tutto il Nord si è trasformata in una sorta di partito di raccolta del consenso di centro destra, anche con qualche venatura federalista e autonomista. E se Salvini non riuscità a tamponare l’emorragia di consensi, se il candidato unitario di centro destra il governatore uscente Attilio Fontana dovesseessere eletto per il rotto della cuffia o, peggio, venisse sconfitto dalla candidatura centristaindipendente di Letizia Brichetto Moratti, il corso salviniano della Lega sarebbe giunto al capolinea.

Giochi aperti, secondo il “Bianco & Nero“, in Lazio, dove il governatore uscente è trasmigrato in Parlamento e si disputano la guida della regione tre aspiranti governatori: l’ex presidente della Croce Rossa Francesco Roccaper il centro destra, l’assessore regionale Alessio D’Amato per il centro sinistra a trazione Pd e la giornalista Rai Donatella Bianchi per il M5s. Fino all’ultimo il Pd laziale ha brigato per tenereall’interno dell’alleanza che ha governato la regione Lazio il M5s, ma così non è stato e ciò favorisce indiscutibilmente il centro destra, che dalla sua ha anche la fallimentare prova del Pd al governo della Capitale, con il sindaco Gualtieri letteralmente travolto dalla spazzatura e dai cinghiali che scorrazzano liberi per le vie della città.

In Friuli Venezia Giulia, il centro destra viaggia in carrozza verso la riconferma dell’uscente Massimiliano Fedriga, che ha dato un’onesta prova di governo alla guida dell’Autonomia speciale.

Più in alto mare la situazione in Trentino Alto Adige. Se in Alto Adige non dovrebbero esserci sorprese con una Svp ancora largamente partito maggioritario ma non più di maggioranzaassoluta complice l’avanzata delle nuove formazioni di lingua tedesca come Team K, in Trentino le cose sono più complicate, perché la maggioranza uscente di centro destra a guida Lega è solo una sbiadita ombra di quella vittoriosa del 2018.

Anche se Salvini ha prenotato la ricandidatura per il presidente uscente Maurizio Fugatti, costuise la deve vedere con il fallimentare risultato della Lega alle scorse politiche, con il partito precipitato all’8,7% dei consensi, più che doppiato da Fratelli d’Italia che nel 2018 non era riuscito ad eleggere autonomamente nemmeno un rappresentante (e nel corso della legislatura ne ha conquistati ben tre, uno da una lista civica e ben tre dalla Lega, uno dei quali eletto al Parlamento alle scorse politiche).

Di fatto, secondo il giudizio de il “Bianco & Nero“, sulla ricandidatura di Fugatti, nonostante gli auspici di Salvini, pesano la serie di fallimentiinanellati dal governo leghista durante la legislatura, oltre alle caratteristiche personali di Fugattistesso, un personaggio privo di visione e strategia politica, oltre che di carisma. Non è un mistero che Fratelli d’Italia sia tutt’altro che disponibile a supportare la ricandidatura a presidente del Trentino di Fugatti, consapevole che questa sarebbe il migliore viatico per la vittoria degli avversari.

Poi, sugli assetti del Trentino peseranno anche i risultati delle altre regioni, perché se Fratellid’Italia dovesse confermare i risultati ottenuti alle politiche e degli ultimi sondaggi che la danno ulteriormente in crescita, visto che in Lombardia e in Friuli Venezia Giulia ha dovuto allinearsi e supportare i candidati uscenti, l’eventuale vittoria nel Lazio sarebbe troppo poco sul bilancinodegli equilibri della politica e l’espressione di un proprio candidato anche in Trentino potrebbefungere da riequilibratore.

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