L’alluvione in Emilia Romagna ha inflitto pesanti danni al settore economico regionale, a partire da quello agricolo, con il frutteto romagnolo a forte rischio di sopravvivenza nell’immediato.
La prima stima di Confagricoltura Emilia Romagna parla di danni fino a 6.000 euro a ettaro per i seminativi(grano, orzo, mais, soia, girasole, erba medica, orticole e colture da seme) e 32.000 euro a ettaro per frutteti, vigneti e oliveti, inclusi raccolti persi e costo dei reimpianti.
Il calcolo non comprende le ripercussioni su scorte, strutture, macchinari e neanche le anticipazioni di liquiditàfinalizzate a far ripartire l’attività.
Le operazioni colturali sono sospese, in un momento cruciale dell’annata agraria, pure i trattamenti andando così ad aumentare il rischio di fitopatie future. Particolarmente critica la situazione nella dorsale appennina, dove i movimenti franosi non sono assestati. Si segnalano frutteti e vigneti trascinati a valle dagli smottamentima irraggiungibili, poderi distrutti, allevamenti isolati.
![Alluvione in Emilia Romagna](https://www.ilnordestquotidiano.it/wp-content/uploads/2023/05/frutteto-allagato-alluvione.jpg)
Per Coldiretti Ravenna si stimano in circa centomila gli ettari alluvionati nelle oltre 3.000 aziende agricole della provincia. Il problema, oltre per frutteti, orticoli e seminativi è anche per le aziende zootecniche, alle prese con il mangime bagnato, gli animali spesso in stalle allagate e a rischio di annegamento e con la fornitura di acqua potabile per l’abbeveramento interrotta.
L’alluvione in Emilia Romagna non tarderà a fare sentire i suoi effetti sui prezzi dell’ortofrutta sui banchi dei supermercati, contribuendo a tenere alta l’inflazione. Secondo il presidente di Italmercati, la rete nazionale dei mercati all’ingrosso, Massimo Pallottini, «l’aumento dei prezzi di frutta e verdura che vediamo in questi giorni non è legato alla calamità naturale dell’Emilia Romagna, in quanto ora la domanda nazionale di frutta e verdura proviene da altre aree. L’alluvione ha distrutto i prodotti di stagione come pere, mele, susine, kiwi e vigne, in piena fase di maturazione e vi sarà una generale diminuzione della qualità e della quantità di questi prodotti solo a partire dalle prossime settimane. Questo porterà a un conseguente incremento dei costi e dei prezzi nel proseguio di stagione».
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