Autovelox di Pai spenna la deputata Fdi Ambrosi

2.000 euro di multe e levati 12 punti patente. La Prefettura respinge i ricorsi dell’onorevole dal piede pesante. Il sindaco Nicotra: «rappresenta lo Stato e se non riconosce l’errore si dimetta».

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La deputata FdI dal piede pesante, Alessia Ambrosi.

Alla guida c’è qualcuno che si crede più uguale degli altri, credendosi sopra le regole del Codice della strada e indenne dagli agguati degli autovelox, come quello di Pai nel comune di Torri del Benaco in provincia di Veronache ha comminato dalla deputata di Fratelli d’Italia Alessia Ambrosi, recentemente assurta agli onori della cronaca rosa per il suo nuovo amorazzo con il vicepresidente del Tirolo, multe per eccesso di velocità per oltre 2.000 euro e lo storno di ben 12 punti patente.

L’esponente di Fratelli d’Italia, che da qualche anno ha trasferito la sua residenza dal Trentino sulla sponda veronese del lago di Garda, non ha digerito l’autovelox piazzato nel centro dell’abitato di Pai che sorveglia il rispetto del limite dei 50 km/h, tanto da “pizzicarla” in violazione per ben 7 volte, di cui quattro per aver raggiunto una velocità di 90 km/h.

A giustificazione del suo esecrabile comportamento, la rappresentante del popolo eletta nel proporzionale alla Camera del Trentino ha adotto la necessità di fare svelta perché era in campagna elettorale e doveva correre da un impegno all’altro.

L’autovelox di Pai ha fatto migliaia vittime, tanto da suscitare più proteste, una delle quali sfociata, oltre che nei ricorsi alla Prefettura, pure in un’interrogazione alla Camera dei deputati proprio a cura della stessa deputata piè veloce.

Non paga dello scorno amministrativo, la deputata Ambrosi annuncia ricorso al giudice di Pace, facendo trasecolare il sindaco di Torri, Stefano Nicotra, espressione dello stesso partito della deputata, che in un video esprime tutto il suo rammarico per una vicenda che non avrebbe nemmeno essere iniziata, perché le «regole si rispettano, sempre, a prescindere», tanto più da parte di un massimo esponente dello Stato. Una situazione che, secondo Nicotra, apre solo una conclusione: «se la deputata non ammette l’errore, si dimetta». Sarebbe l’esito democraticamente più corretto della discutibile parabola politica di una persona che ha fatto del carrierismo e del salto carpiato tra partiti utilizzati a mo’ di autobus il suo scopo di vita politica.

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