Mercato tutelato dell’energia al termine senza salti nel vuoto

Dal 1° gennaio scatta la liberalizzazione del gas metano, mentre dal 1° aprile tocca all’elettricità. Ma Lega Salvini, Pd e M5s sono contrari, anche se lo hanno deciso loro nel governo Draghi.

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Mercato tutelato

Dal 1° gennaio 2024 scatta la fine del mercato di tutelato del gas metano che si estenderà anche all’elettricitàquattro mesi dopo, dal 1° aprile, un cambiamento che coinvolgerà circa 5 milioni di famiglie, pari a circa il 30% del totale, che non sono ancora approdate sul mercato libero. Un cambiamento che sarà graduale e senza salti nel vuoto.

Il tema dell’uscita dal mercato tutelato dell’energia torna ad agitare le acque nella maggioranza e tra maggioranza e opposizione. A poco più di un mese dallo scontro che ha portato il governo a inserire e poi cancellare dall’ordine del giorno del Consiglio dei ministri un provvedimento in materia di prosecuzione del mercato garantito di gas ed energia elettrica tornano i dissapori.

La questione è complessa e delicata e oltretutto ereditata dal governo Meloni da precedenti esecutivi, specie da quel Draghi dove erano in maggioranza proprio quelle forze politiche che oggi protestano, che hanno legato la liberalizzazione alle riforme contenute nel Pnrr. Con la conseguenza, tutt’altro che banale, che le eventualideroghe ad uno stop alla liberalizzazione passano da preventivi accordi con la Commissione europea, la quale ha già messo nel mirino l’Italia proprio per le mancate liberalizzazioni nel campo delle concessioni balneari e dei taxi.

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Il passaggio al mercato libero fa preconizzare all’opposizione Pd e M5s possibili rincari sulle bollette definendoli come di una “tassa Meloni,” un “regalo di Natale” del governo ai cittadini. Dal leader della Lega, Matteo Salvini, la posizione più scomoda, diviso tra l’aver supportato il governo Draghi – mentre Fratelli d’Italiae Meloni erano l’unica opposizione – che ha legato la fine del mercato tutlato dell’energia al Pnrr e all’erogazione delle rate e ora tra la voglia demagogica di rimandare ulteriormente l’entrata in vigore della norma, facendo finta di non sapere quel che lui stesso ha approvato con le relative conseguenze.

Il mercato tutelato dell’energia e del gas – è la replica del ministro ai rapporti con l’Europa, Raffaele Fitto – «è un tema serio su cui dobbiamo discutere nel merito. Ci sono elementi sui quali c’è un dibattito, verificheremo le modalità con cui poter seguire questo dibattito. Ho parlato con Salvini – aggiunge Fitto – e la presidente Meloni è più che attenta. Ma francamente non capisco chi oggi fa polemica politica, evidentemente non si è accorto di quello che veniva fatto nel 2022».

Se la questione politica terrà banco anche nelle prossime settimane, almeno fino alla scadenza del tradizionale decretomilleproroghe” di fine anno, ecco in concreto cosa cambia se la fine del mercato tutelato sarà confermata, come è più che probabile.

Il primo passo è consultare sul sito dell’Arera, l’Autorità di regolamentazione dell’energia, e confrontare sul comparatore le offerte disponibili da parte dei vari venditori di energia di gas metano e di elettricità, con centinaia di operatori presenti, con prezzi che possono variare sensibilmente.

Il primo elemento da tenere d’occhio è il prezzo della materia energia, l’unica componente della bolletta su cui i venditori del mercato libero possono farsi concorrenza. Oneri e imposte sono invece uguali e stabiliti dall’Autorità.

Fondamentale la scelta della tariffa offerta, che può essere a prezzo fisso o indicizzata. Nel primo caso il prezzo della componente energia viene bloccato per un periodo di tempo, di solito 12 o 24 mesi, nel secondo caso, varierà mensilmente sulla base di un indice di riferimento, normalmente legato all’andamento del costo della materia prima. Non esiste un’opzione giusta o sbagliata: la scelta deve essere fatta in funzione dei prezzi proposti e della propensione al rischio di ciascuno. Se si opta per la tariffa bloccata, è importante tenere sott’occhio la data di scadenza, perché poi l’offerta potrà cambiare.

Altro elemento importante per la tariffa elettrica, guardare alle proprie abitudini di consumo. Le tariffe biorarie, hanno un prezzo dell’energia che varia a seconda dell’ora e del giorno, quelle monorarie sono sempre uguali. Ancora una volta, la scelta va presa in funzione delle proprie esigenze: una famiglia numerosa che vive la casa durante tutta la giornata potrebbe avere convenienza nello scegliere una tariffa monoraria. Di contro, un single o una coppia che trascorre gran parte della giornata fuori casa, potrebbe optare per una tariffa bioraria con un prezzo dell’energia scontato nelle ore serali.

In tutti i casi non c’è alcuna fretta, che può portare a cattivi consigli e a possibili truffe. E’ bene fare attenzione a scegliere operatori seri e affidabili: non accettare mai proposte prima di averne verificato l’autenticità. Nemmeno se la proposta avviene tramite canali telefonici di vendita o direttamente da agenti che arrivano a casa.

Taluni operatori tendono ad offrire pacchetti completi con tariffe ancora più convenienti per la fornitura di elettricità e gas insieme, che vanno verificati con le proprie esigenze.

L’attivazione del nuovo fornitore è sempre gratuita, la procedura è semplice e non si corre mai il rischio di rimanere senza energia.

Cosa succede per coloro che non effettuano alcuna scelta dopo il 31 dicembre 2023? Per l’elettricità il clienteverrà assegnato tramite un’asta ad un nuovo fornitore del mercato libero, entrando così nel cosiddetto “Servizio a tutele graduali” che ha una durata prevista di 3 anni. Per il gas, invece, chi non passerà al mercato libero rimarrà comunque con il suo attuale fornitore, ma cambierà la tariffa; gli verrà assegnata una cosiddettatariffa Placet“, valida per un anno, dove le condizioni di vendita sono fissate dall’Arera, mentre il venditore può offrire liberamente una quotazione per la sola componente materia prima.

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