Alcol al volante, il Veneto si schiera a fianco dei produttori e di chi viene multato la prima volta

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vino caliciZaia: “no ad ulteriori abbassamenti al livello legale”. Bond, Cortelazzo e Caner: “corsia parallela per gli automobilisti al Sert”

Alcol e guida, due fattori che non sempre vanno d’accordo, specie se si eccede nel consumo di alcolici prima di mettersi alla guida, visto che è ormai assodato che un elevato tasso alcolico nel sangue offusca le capacità di guida degli automobilisti. Ma da qui a demonizzare l’alcol ed in particolare il vino come un male assoluto che ne corre. Ne è consapevole il presidente della regione del veneto, Luca Zaia, che si dice contrario ad ulteriori inasprimenti del limite di alcol per mettersi alla guida: “le statistiche parlano chiaro: il 98% degli incidenti stradali non sono causati da guidatori in stato di ebbrezza. E’ giusto porre dei limiti, ma quello dello 0,5 attualmente in vigore è più che sufficiente e sono contrario ad abbassarlo. Io sto dalla parte dei produttori: il consumo equilibrato e consapevole del vino non va demonizzato”. Secondo il presidente del Veneto “sono convinto che chi sgarra dallo 0,5 non debba vere deroghe alle sanzioni previste, ma abbassare ulteriormente questo limite, che già oggi è tra i più bassi a livello europeo, non avrebbe senso. In Francia una discussione come questa non sarebbe nemmeno iniziata”. Già, ma siamo in Italia, quel Belpaese che “è stato la culla dell’enologia europea ed è tra le primissime nazioni produttrici al mondo – conclude Zaia – ed il Veneto è la prima regione produttrice d’Italia. Bisogna applicare il giusto equilibrio tra la salvaguardia della salute e quella di un settore fondamentale per la nostra economia come quello vitivinicolo. Questo giusto equilibrio è l’attuale 0,5”.
Sempre in tema di alcol e di automobilisti intervengono i vertici dei gruppi consiliari di PdL e Lega Nord del Consiglio regionale veneto, che chiedono l’attivazione di “una corsia ‘parallela’ per gli automobilisti che per la prima volta risultano positivi all’alcoltest e che, stando al Codice della Strada, devono rivolgersi ai Sert”. A chiederla sono il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Dario Bond, il suo vice, Piergiorgio Cortelazzo, e il capogruppo della Lega Nord, Federico Caner, che in questi giorni hanno scritto una lettera all’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, illustrandogli la questione che interessa migliaia di automobilisti veneti sorpresi alla guida con un tasso alcolemico superiore ai limiti di legge.
“Non vogliamo assolutamente mettere in discussione l’impianto normativo del nuovo Codice della Strada, né tanto meno pregiudicare la lotta contro chi sgarra al volante mettendo a repentaglio la vita propria o altrui”, ribadiscono Bond, Cortelazzo e Caner, “semplicemente, vogliamo concentrarci sul ricorso inappropriato che si fa al Sert”. Per i tre esponenti della maggioranza consiliare “non è possibile che un automobilista che sbaglia per la prima volta e magari solo per leggerezza o stupidità debba subire lo stesso trattamento riservato a un soggetto con tossicodipendenze. Siamo convinti che situazioni differenti vadano trattate in maniera differente, e questo nel rispetto di tutti: di chi va al Sert per curare dipendenze vere e proprie e di chi invece si ritrova lì dopo una serata un po’ troppo disinvolta”.
Da qui la richiesta di tutelare la dignità e la privacy degli automobilisti risultati positivi per la prima volta all’alcoltest con una parte loro dedicata, ma non solo: “da quando i Sert si occupano sistematicamente di guida in stato di ebbrezza sono meta quotidiana di tante persone che vanno a sovraccaricare strutture che già si occupano di situazioni di reale disagio. Per questo chiediamo la possibilità di istituire all’interno di ogni Sert una sezione dedicata esclusivamente agli automobilisti per i quali è stata accertata la positività all’alcoltest, che sappia tutelare la loro privacy e la loro dignità di persone”.