Il governatore del Veneto incontra i vertici di Edison

La società energetica conferma la sua storica presenza nel territorio e presenta il progetto di rifacimento con miglioramento ambientale della centrale termoelettrica a Marghera, che renderà l’impianto il più efficiente d’Europa. 

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Presso la sede della Regione Veneto a Venezia si è svolto un incontro tra i vertici di Edison e lo staff della presidenza della Regione. La visita, a cui hanno partecipato Luca Zaia, governatore della Regione Veneto e Marc Benayoun, amministratore delegato di Edison, è stata l’occasione per illustrare il progetto di rifacimento con miglioramento ambientale della centrale termoelettrica di Edison a Marghera: un nuovo ciclo combinato a gas di ultima generazione che renderà l’impianto il più efficiente d’Europa. Un caso di eccellenza italiana a livello internazionale.

«Si tratta di un importante investimento sul territorio veneziano e veneto che non garantisce soltanto continuità nell’approvvigionamento energetico a uno dei territori più industrializzati del Paese, ma rende l’impianto ancora più sostenibile – sottolinea Zaia -. Sia dal punto di vista delle emissioni, sia per quanto riguarda le ricadute sul territorio in termini di estensione dell’area e di impatto visivo, fattori di grande importanza considerata la delicatezza dell’ecosistema su cui insiste l’impianto».

«Il Veneto è una regione strategica e fondamentale per Edison. – dichiara Benayoun –. Siamo presenti in questo territorio da lungo tempo e con attività di tutta la nostra filiera: dalla produzione – con le nostre centrali termoelettriche, a stoccaggio, distribuzione e vendita di energia elettrica e gas. Siamo inoltre tra i promotori del terminale di Rovigo, il primo rigassificatore off-shore almondo, che oggi copre il 10% del fabbisogno nazionale di gas garantendo flessibilità e diversificazione al sistema energetico nazionale».

Per Benayoun «il Veneto è sempre stato e continua ad essere per Edison uno dei territori di maggiore interesse e sviluppo. Edison, da operatore energetico integrato con una storia lunga più di 130 anni e leader nella transizione energetica italiana, continua a credere e a investire nella regione, impiegando risorse che generano valore economico e sociale per le imprese e le famiglie del territorio e al contempo creano esempi virtuosi di eccellenza industriale italiana e internazionale, come il progetto di Marghera che oggi presentiamo. Inoltre – prosegue Benayoun -, sono orgoglioso di ricordare in questa occasione, che oltre alla nostra presenza industriale in Veneto, Edison ha sostenuto nel 2018 un altro importante appuntamento del territorio: la Mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia, una delle più prestigiose manifestazioni del settore nel mondo e, appunto, un altro caso di eccellenza internazionale ospitato in Veneto».

Il nuovo ciclo combinato di Marghera Levante contribuirà alla transizione energetica del Paese garantendo la sicurezza e la fessibilità di produzione necessarie a bilanciare l’intermittenza delle fonti rinnovabili. L’investimento complessivo per l’impianto di Marghera Levante ammonta a oltre 300 milioni di euro e sarà destinato anche alla realizzazione dell’isola di potenza, che comprende la turbina a gas ad alta efficienza GT36 sviluppata da Ansaldo Energia, esempio di eccellenza italiana. La nuova turbina alimenterà il ciclo combinato di Marghera, che avrà una potenza elettrica complessiva di 780 mW e un rendimento energetico pari al 63%, il più alto reso disponibile oggi dalla tecnologia. Questo si traduce in un abbattimento delle emissioni specifiche di CO2 del 40% rispetto alla media dell’attuale parco termoelettrico italiano e di quelle di ossidi di azoto (NOX) di oltre il 70%. Per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale sarebbe utile prevedere la realizzazione di una rete di teleriscaldamento per recuperare il calore di risulta dell’impianto, oppure realizzare colture in serra.

L’intervento di Edison a Marghera Levante permetterà di continuare a contribuire alla sicurezza di approvvigionamento energetico di un polo e una regione di grandissima vitalità industriale e imprenditoriale. Inoltre darà un significativo apporto alla stabilità e al bilanciamento del sistema elettrico, in una fase in cui l’aumento delle rinnovabili sul suolo nazionale porterà le sfide maggiori alla rete in termini di intermittenza e minore prevedibilità delle produzioni.

I lavori di rifacimento della centrale avranno una durata di 3 anni e impiegheranno circa 600 persone, oltre all’indotto. Il nuovo ciclo combinato a gas naturale sarà composto, oltre che dalla turbina GT36 da 530 mWe, da un generatore di vapore a recupero, una turbina a vapore da 250 mWe e un sistema catalitico di riduzione degli ossidi di azoto (SCR). Questa isola di potenza sostituirà i due gruppi di generazione elettrica attualmente in esercizio: il primo gruppo verrà smantellato, mentre il secondo servirà come riserva disponibile, in caso di fermate per manutenzione del nuovo ciclo combinato. Il progetto porterà anche a una razionalizzazione della struttura dell’impianto con una riduzione dei camini da 5 a 3 con conseguente minor impatto visivo. Una volta ultimato impiegherà 31 persone, permettendo di confermare gli attuali livelli occupazionali della centrale.

Il parco produttivo di Edison in Italia è composto da 153 impianti per una potenza complessiva di 6,1 gW. Circa l’80% dell’energia elettrica che Edison ha prodotto nel 2018 è termoelettrica grazie a 14 centrali, tutte a ciclo combinato a gas, per una potenza installata di 4,5 giga Watt.

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