Autorità portuale di Trieste, Mario Sommariva nominato commissario straoridinario

D’Agostino presenta ricorso contro la decisione dell’Anac al Tar del Lazio.

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Il terremoto ai vertici dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Orientale dovuta alla decisione dell’Anac di rimuovere il presidente Zeno D’Agostino si è momentaneamente concluso con la decisione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, che ha nominato l’attuale segretario generale, Mario Sommariva, Commissario straordinario dell’Autorità portuale di Trieste. 

L’incarico, formalizzato con la firma del decreto, vuole assicurare continuità all’azione amministrativa dell’Autorità portuale di Trieste ed impedire stasi connesse alla decadenza degli organi ordinari. 

De Micheli, in ogni caso, conferma la propria stima nell’operato del presidente uscente dell’Autorità portuale di Trieste, Zeno D’Agostino, e lavora ad una rapida risoluzione della vicenda nell’interesse della portualità nazionale e della realtà triestina. 

Intanto, i legali di D’Agostino hanno presentato il ricorso al Tar del Lazio contro la sentenza dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) che lo ha destituito da quella carica, ritenuta inconferibile. Il ricorso chiede la sospensione della sentenza dell’Anac. Il Tribunale dovrebbe esprimersi in merito in un periodo di circa due mesi. A sostegno dell’azione di D’Agostino un analogo ricorso da parte dell’Autorità di sistema, e forse un terzo da Assoporti. 

Il collegio di legali che assiste D’Agostino nel ricorso sostiene l’infondatezza della inconferibilità: la norma sostiene che non si può essere nominati da un’amministrazione se si hanno cariche gestionali in una società regolata da quella stessa amministrazione, ma D’Agostino è stato nominato all’Autorità portuale di Trieste dal ministero, che peraltro, pur essendo al corrente dell’incarico di presidente di Ttp (senza deleghe operative né compenso), non ha ravvisato alcuna inconferibilità. Inoltre, secondo il collegio di legali, nel provvedimento dell’Anac si configurerebbe una applicazione sproporzionata della regola, rispetto al principio di proporzionalità. 

Da parte sua, il neo commissario Sommariva afferma che «è molto difficile far capire all’estero cosa è successo al vertice del porto di Trieste. Siccome l’autorità che ha emanato questo provvedimento si chiama “Anticorruzione”, all’estero si aspettano che alla base di questo provvedimento ci sia un profilo corruttivo, mentre invece non c’è nulla di tutto questo. Da questo punto di vista, c’è un danno di immagine non tanto di una persona, ma di una città, di un porto, di una comunità, di un Paese. Un danno enorme». 

Sommariva è comunque fiducioso: «per fortuna, non abbiamo avuto avvisaglie, salvo alcune richieste di chiarimenti. C’è il sostegno della Camera di commercio italo tedesca; la società Obb ha espresso sua solidarietà. Finora stanno arrivando solidarietà e testimonianze di stima e riconoscimento di quello che è ampiamente noto in città e all’estero: un uomo, D’Agostino, che ha lavorato con molta energia per promuovere lo sviluppo del porto di Trieste. Mi auguro che pur nella difficoltà di andare a spiegare all’estero cosa è successo, arriverà la verità, che si traduce bene».

Per quanto riguarda il Governo, secondo Sommariva «credo stia lavorando su norme considerate dalla stessa Anac farraginose, di incerta applicazione, complesse, non chiare. Mi pare una situazione che sono convinto si risolverà bene».

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