Alto Adige inasprisce il confinamento per frenare le varianti Covid-19

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) sconsiglia i viaggi da e verso il Trentino Alto Adige (catalogate zone rosso scuro). L’Austria rafforza i controlli al Brennero.

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Alto Adige inasprisce il confinamento
La mappa del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) che classifica le zone a rischio Covid-19.

All’indomani della decisione del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) che ha classificato il Trentino Alto Adige come zonerosso scurosconsigliando i viaggi da e per le due province, l’Alto Adige inasprisce il confinamento.

il governatore altoatesino, Arno Kompatscher, dichiara che «la situazione è molto seria. Continuiamo a registrare un elevato numero di infezioni a livello provinciale. Si è inoltre aggiunto il rischio legato alle nuove varianti del virus è quindi importante evitare gli spostamenti dalla propria abitazione», emanando una direttiva locale che rafforza ulteriormente i limiti per la mobilità e l’attività delle persone in provincia.

La situazione non cambia oltre Brennero, con il governo austriaco che da oggi controlla non solo i viaggiatori in ingresso ma anche in uscita dal paese, oltre ad avere decretato l’isolamento del land Tirolo, imposto da Vienna per limitare la diffusione della variante sudafricana. Chi lascia il Tirolo deve essere in possesso di un tampone negativo, chi entra in Austria deve anche essersi registrato su una piattaforma online. 

Al valico italo-austriaco comunque non si segnalano rallentamenti. 1.200 poliziotti e soldati sono impegnati presso 44 posti di controllo sulle strade, sui treni ma anche negli aeroporti. L’obbligo di tampone negativo riguarda anche gli spostamenti interni. Viene controllato chi si sposta dal Tirolo direttamente in un altro land austriaco. Chi viene fermato senza referto rischia una multa di 1.450 euro. Esentati sono i bambini sotto i dieci anni.

Tornando in Italia, con l’ordinanza appena firmata da Kompatscher, dalla mezzanotte di domenica 14 febbraio fino alla fine del mese di febbraio l’Alto Adige inasprisce il confinamento: scatta la chiusura dei bar, che non potranno neanche più offrire servizio d’asporto e di tutti i negozi, ad eccezione dei generi alimentari e dei beni di uso quotidiano. Sui mezzi pubblici entra in vigore l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2. Le attività motorie saranno consentite solo nelle immediate vicinanze della propria abitazione. 

«Gli ospedali sono fortemente sotto pressione ed è difficile immaginare la gestione di un ulteriore costante aumento delle persone colpite dal virus – afferma l’assessore altoatesino alla salute, Thomas Widmann – e la diffusione dell’infezione non può più essere interrotta solo attraverso l’aumento dei test. E’ quindi necessaria una significativa riduzione dei rischi. Per i comuni in cui verranno identificate le nuove varianti del virus o vi sarà il sospetto della loro presenza sono previste ulteriori regolamentazioni speciali». 

«Purtroppo, a seguito dell’attuale situazione siamo costretti ad inasprire le misure già adottate. La popolazione è quindi invitata, senza eccezioni, ad attenersi alle norme in vigore. In linea di principio vige un generale divieto di lasciare l’abitazione. Chiediamo quindi alle persone di lasciare la loro abitazione solo per motivi urgenti» sottolinea Kompatscher che rivolge ai cittadini l’appello di ridurre al minimo i contatti. Sono quindi rigidamente proibiti tutti i contatti tra le persone, anche la visita di parenti e di amici. E’ consentito solamente recarsi al lavoro (in quei settori in cui ciò è ancora consentito). E’ consentito anche l’acquisto di generi di prima necessità e l’utilizzo dei servizi sanitari (tra i quali i test), così come l’espletamento di esigenze inderogabili ed urgenti come, ad esempio, la cura di genitori non autosufficienti. E’ consentita la visita al proprio partner residente in un altro comune, così come è consentito prendere parte alle funzioni religiose nell’ambito del proprio comune. 

L’ordinanza con cui l’Alto Adige inasprisce il confinamento prevede inoltre una nuova regolamentazione per i seguenti ambiti: la lista dei negozi che possono rimanere aperti è stata ridotta ai generi alimentari ed ai beni di uso quotidiano. Per quanto riguarda i settori dell’artigianato, dell’industria e dell’edilizia entrano in vigore nuovi e più stringenti protocolli di sicurezza così come la regolare effettuazione di test in base al protocollo di sicurezza ed all’accordo raggiunto con l’Azienda sanitaria. Sui mezzi di trasporto pubblici e nei negozi, a partire dai 12 anni, entra in vigore da domenica 14 febbraio l’obbligo di utilizzare la mascherina Ffp2. Viene meno anche il servizio di ristorazione per lavoratori presso i ristoranti sinora consentito sulla base di appositi contratti. I rifugi e le baite devono rimanere chiusi. 

Per quanto riguarda l’assistenza all’infanzia, i servizi sociali e sociosanitari resta in vigore, per il momento, l’attuale regolamentazione. Le attività di cura della persona ancora consentite possono avere luogo solo mediante prenotazione e con l’utilizzo delle mascherine Ffp2 da parte di tutte le parti coinvolte. 

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