Al Brennero primo impianto di biometano liquido in Europa

Inaugurata stazione di rifornimento per i Tir all'autoporto Sadobre. Drastico abbattimento delle emissioni nocive grazie alla produzione da fonti completamente rinnovabili, come residui agricoli e alimentari. 

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biometano liquido

Con la collaborazione tra Gruber Logistics, Aps Fuel e Ham in Alto Adige è stata inaugurata la prima stazione di rifornimento in Europa dotata di un impianto di distribuzione apposito per il biometano liquido (Lng bio).

Il metano liquido di origine fossile è una realtà consolidata nel panorama dei carburanti alternativi al Dieselper l’autotrazione pesante Il vantaggio del metano liquido è di annullare le polveri sottili e di avere una riduzione di emissioni considerevole rispetto al Diesel. Ora è possibile ottenere biometano liquido da biomasse annullando completamente le emissioni di CO2 nell’atmosfera.

Il biometano liquido sta progressivamente prendendo piede in Europa ma non esistono ancora soluzioni che possano garantire completamente la tracciabilità del prodotto finale. Gli impianti a livello infrastrutturale non sono infatti attrezzati con impianti appositi e pertanto mescolano metano di origine fossile con metano bio.

La società Aps Fuel (Autoporto Sadobre) si è dotata di un’infrastruttura apposita per la distribuzione del biocarburante che mantiene separato quello di origine fossile. Roberto Padovani, proprietario della stazione di rifornimento evidenzia l’unicità dell’impianto. Riccardo Piccolo di Ham, società che ha messo a disposizione il bio metano liquido evidenzia che, «non solo si tratta di un carburante in grado di abbassare le emissioni del 95% rispetto al Diesel, ma previene le emissioni di CO2 che deriverebbero dagli scarti delle produzioni agricole facendone un carburante a zero emissioni».

Il progetto è stato appoggiato da Martin Gruber, amministratore delegato dell’omonima società di logistica e trasporti, che ha ottenuto l’utilizzo del carburante in via esclusiva: «oggi tracciamo un nuovo punto di inizio per tutto il settore dei trasporti in Europa».

La frontiera dei carburanti da biomasse e da sintesi (CO2 e idrogeno) può dare un considerevole contributoall’abbattimento delle emissioni inquinanti, con in più due vantaggi fondamentali che la scellerata politicadegli incentivi all’auto elettrica ha fin qui trascurato: quella di ridurre le dipendenze dalle importazioniestere e di essere fruibile anche da quei 35 milioni di veicoli già circolanti sulle strade, 12 dei quali a standard emissivo inferiore ad Euro4.

Spingendo sui carburanti da biomasse (si pensi alle migliaia di tonnellate di rifiuto umido il cui trattamento costituisce un problema, così come lo smaltimento dei fanghi da depurazione delle fognature urbane e degli scarichi zootecnici) si potrebbe dare un notevole impulso al miglioramento dell’inquinamento atmosferico, specie in realtà critiche come la pianura Padana. Aumentare la produzione consente di ridurre i costi industriali ed aumentarne la competitività al consumatore, sempre ammesso che non siano stroncati dalla mannaia delle accise.

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