Garda veronese, al via la ciclovia e il collettore fognario

Firmato l’accordo di programma per la progettazione della pista nel territorio di Torri del Benaco. Appaltato il primo tratto del nuovo collettore tra Brancolino di Torri del Benaco al depuratore di Peschiera del Garda. 

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Da sx, Angelo Cresco, Presidente AGS; Elisa De Berti vicepresidente Regione Veneto; Adriana Bergamo, Direttore Operativo Veneto Strade; Stefano Nicotra, Sindaco di Torri del Benaco.

Grandi lavori al via sulla sponda del Garda Veronese: a Peschiera del Garda, alla presenza del vicepresidente della Regione Veneto e assessore alle Infrastrutture e trasporti, Elisa De Berti, è stato sottoscritto l’accordo di programma tra la Regione, il comune di Torri del Benaco, la società Veneto Strade S.p.A. e la società Azienda Gardesana Servizi finalizzato alla progettazione definitiva ed esecutiva del tratto della Ciclovia del Garda nel territorio del comune di Torri del Benaco (VR).

L’opera consiste in un anello ciclo-pedonale attraverso Veneto, Trentino Alto Adige e Lombardia, le tre regioni bagnate dal lago di Garda, per un totale di 140 km. Nella provincia di Verona il percorso sarà lungo circa 69 chilometri, attraverserà i territori di Peschiera del Garda, Castelnuovo del Garda, Lazise, Bardolino, Garda, Torri del Benaco, Brenzone, Malcesine, e andrà ad interconnettersi anche con il tracciato della futura Ciclovia del Sole.

«La firma arriva al termine di un lavoro di concertazione fra istituzioni, ma anche fra rispettivi uffici tecnici – ha affermato il vicepresidente De Berti -. La Ciclovia del Garda è un’opera che percorre l’intero perimetro del lago su itinerari panoramici e strade poco trafficate e fa parte del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche promosso dal ministerodelle Infrastrutture e dei trasporti. E’ stata pensata non solo come opera infrastrutturale, ma come progetto di territorio e paesaggio, con un risvolto sociale: avrà valenza nazionale ed internazionale e sarà utile anche per la mobilità sostenibile tra i centri abitati di Peschiera del Garda – Castelnuovo del Garda – Lazise – Bardolino – Garda – Torri del Benaco – Brenzone sul Garda e Malcesine, a loro volta connessi con gli altri comuni della riviera gardesana della Lombardia e Trentino, favorendo lo sviluppo di un turismo pulito, lento, verde e di qualità».

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nell’ambito degli obiettivi di “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, prevede di assegnare 400 milioni di euro per la rete nazionale delle ciclovie. Nello specifico, il decreto di riparto di tali risorse riserva circa 30 milioni di euro alla “ciclovia del Garda” da suddividere tra Trentino, Lombardia e Veneto.

«L’amministrazione di Torri del Benaco cofinanzierà con 700.000 euro la progettazione definitiva ed esecutiva dei due lotti funzionali che costituiscono l’opera all’interno dell’area comunale: all’amministrazione va il mio ringraziamento, per un intervento che permetterà di rispettare le scadenze stabilite dal PNRR», ha sottolineato De Berti.

Secondo l’accordo di programma, la Regione gestirà i rapporti amministrativi, finanziari e di monitoraggio dell’intervento sul Garda Veronese e il comune di Torri del Benaco trasferirà a Veneto Strade le risorse per eseguire la progettazione ed approvazione sotto il profilo tecnico dei due lotti funzionali ciclopedonali. L’Azienda Gardesana Servizi, invece, collaborerà e supporterà Veneto Strade nella definizione degli interventi infrastrutturali, al fine di renderli compatibili con le opere in programma del nuovo collettore fognario.

Proprio riguardo alla realizzazione del nuovo collettore fognario del Garda Veronese, è stato inaugurato il primo di una serie di cantieri che rappresenta l’inizio tangibile della più importante e strategica opera pubblica realizzata, a favore dell’ambiente e dell’economia, nella provincia di Verona.

I cantieri, che si sviluppano lungo la passeggiata a lago, interessano il tratto di collettore di 4 km che va dall’impiantodi sollevamento di Villa Bagatta, nel comune di Lazise, all’impianto di sollevamento di località Ronchi, a Castelnuovo del Garda, sempre lungo la sponda veronese del Benaco.

L’intervento prevede la posa di 3,7 km di nuova tubazione a gravità. In parallelo vengono posati 4 km di nuove tubazioni in ghisa sferoidale, che rappresentano il primo tratto della tubazione in pressione, che va da Brancolino di Torri del Benaco al depuratore di Peschiera del Garda. Ad eseguire i lavori l’impresa Edile Stradale Artifoni Spa che si è aggiudicata l’appalto del valore di circa 10 milioni di euro. La durata complessiva dell’intervento è di circa 1 anno, compresa la sospensione estiva dei cantieri prevista per non causare disservizi ai turisti, risorsa primaria del territorio lacustre che prima della pandemia accoglieva 24 milioni di visitatori.

«Diamo il via ai lavori per il rifacimento definitivo del collettore del Garda – ha detto l’assessore all’Ambiente e dissesto idrogeologico della regione Veneto, Gianpaolo Bottacin -. Una nuova infrastruttura che andrà a sostituire quella attuale, ormai datata, a rischio cedimenti, un pericolo per il lago dal punto di vista ambientale, oltre che economico. Si tratta di un percorso complesso iniziato qualche anno fa, un progetto interregionale che coinvolge anche la sponda bresciana. Mancano ancora dei fondi per completare l’opera, ma la Regione ha inserito l’intervento tra le priorità da realizzare con i finanziamenti del Pnrr, in quanto strategica per la transizione ecologica».

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