Concerto Vasco a Trento monta la protesta tra gli operatori della sicurezza

La decisione della provincia di bloccare turni, ferie, permessi per le due settimane prima dell’evento potrebbe scatenare un clamoroso sciopero. La giunta Fugatti che sponsorizza pesantemente l’evento con denaro pubblico (due milioni) rischia il boomerang. 

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Vasco Rossi a trento

La pervicacia con cui la giunta provinciale di Trento presieduta dal leghista Maurizo Fugatti nell’organizzare il concerto di apertura del Tour 2022 di Vasco Rossi ha dell’impressionante. Oltre a spendere oltre 2 milioni di euro nell’organizzazionedell’evento con l’approntamento dell’area e con la garanzia della copertura dei biglietti invenduti, tanto da avere evitato qualsiasi rischio d’impresa in capo al rocchettaro di Zocca (che ringrazia sentitamente di un simile dono: altrove è la band a dovere pagare – e profumatamente – gli enti pubblici locali per la disponibilità delle aree e per il pagamento dei servizi e le assicurazioni contro i danneggiamenti), la Provincia ha di fatto precettato vigili del fuoco, operatori della sanità e anche la polizia locale per i 15 giorni precedenti l’evento, bloccando turni, ferie e permessi, giungendo anche a diramare avvisi di impossibilità ad utilizzare le ambulanze per i servizi programmati non urgenti.

La tensione è tanta, specie tra i vigili del fuoco, impegnati da settimane attraverso la protezione civile del Trentinonell’allestimento dell’area, con gran dispendio di mezzi per il movimento terra, inerbimento dell’area e predisposizione degli impianti, tanto che i sindacati non escludono di proclamare un clamoroso sciopero proprio nei giorni del concerto, il che costringerebbe all’annullamento dell’evento.

«Riteniamo fuori luogo l’ordine di servizio inviato dall’amministrazione comunale di Trento in cui non verranno autorizzate giorni di congedo, ore di recupero, recuperi di riposi sospesi, nella settimana a cavallo del concerto di Vasco Rossiorganizzato per il prossimo 20 maggio. Anche per la Polizia locale del capoluogo trentino questa è la goccia che fa traboccare il vaso» tuona la segretaria della Uil Fpl settore enti locali del Trentino, Marcella Tomasi, ha annunciato la possibile proclamazione dello stato di agitazione per tutto il personale del corpo di Polizia locale di Trento.

«Stiamo anche riflettendo – ha aggiunto Tomasi – sullo sciopero del comparto nelle giornate centrali del prossimo maggio. Impossibile pensare, a quasi un mese dall’arrivo di Vasco Rossi, che il personale non conosca l’organizzazione della sicurezza della città, impostata dal comandante, mai condivisa né con il personale e tantomeno con le organizzazioni sindacali che lo rappresentano».

«I vigili del fuoco permanenti della Provincia autonoma di Trento sono sul piede di guerra: dopo lunghe discussioni al tavolo sindacale, ancora non si vedono soluzioni all’orizzonte» affermano attraverso un comunicato congiunto, i segretari di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl settore enti locali del Trentino, Luigi Diaspro, Giuseppe Pallanch e Marcella Tomasi, confermando la proclamazione della mobilitazione del personale, un atto che precede lo stato di agitazione e l’eventuale sciopero.

Le ragioni della mobilitazione sono dettate, riportano i segretari, dalla scarsità dei mezzi e alla mancanza di sicurezza del personale negli interventi e del rinnovo contratto collettivo. Nella nota si evidenziano, inoltre, «modalità di progressioni del personale decise unilateralmente dall’amministrazione, orari che cambiano senza un vero confronto e decisioni calate dall’alto senza margini di discussione. Rimane inaccettabile che, alla vista concerto di Vasco Rossi siano stati bloccati per almeno due settimane ferie, permessi e recuperi: tutti in servizio non per garantire la sicurezza di chi parteciperà al concerto, ma per intervenire nell’allestimento dell’area».

Di fatto, i vigili del fuoco, per il tramite della protezione civile, si sono trasformati in operai addetti ai movimenti terra, all’inerbimento, all’annaffiamento, all’installazione degli impianti elettrici ed idraulici, con un evidente svilimento della loro professionalità.

Ma a fare discutere, è tutta la logistica prevista per l’effettuazione dell’evento, al quale manca ancora la dichiarazione ufficiale di autorizzazione di sicurezza, ancora in itinere. Di fatto, per i 120-130.000 appassionati di Vasco dovranno sobbarcarsi una lunga passeggiata sia per raggiungere che per abbandonare l’area del concerto, oltre 5 km, prima di raggiungere i parcheggi più vicini, utilizzando la tangenziale cittadina chiusa al traffico per tutto il pomeriggio di venerdì 20 maggio, con tutto quel che ne consegue in termini di disagio per i cittadini e per tutti coloro che dell’evento di Vasco non importa nulla. Anzi, importa e molto lo spreco immane di denaro pubblico: due milioni di euro distratti per un balocco del presidente Fugatti e dell’assessore alla cultura, Mirco Bisesti, da altri impegni di ben più alta utilità sociale e culturale. Ma questo per la prima (e, probabilmente, ultima) giunta leghista a guida dell’Autonomia speciale trentina è un tema di difficile comprensione.

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