Nutriscore, l’Italia vince la battaglia a Bruxelles che lo rinvia al 2024

De Castro, tolto da Agenda Ue: «Più tempo per convincere che non va bene" 

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L’Italia ha vinto, per il momento, la battaglia contro il Nutriscore: «la Commissione Ue ha toltodall’agenda per i prossimi mesi la proposta legislativa sull’etichettatura europea nutrizionale – evidenzia l’europarlamentare Pd, Paolo De Castro -. Una notizia estremamente positiva».

Per De Castro «questa Commissione e questo Parlamento non potranno proporre né portare a temine nulla che riguardi etichettatura nutrizionale. Di fatto avremo più tempo per convincere che il Nutriscore non va bene».

«Questo non significa che la Commissione non possa rimettere la proposta» che contiene anche il Nutriscore, puntualizza De Castro, «ma non vederla nell’Agenda significa che fino all’estate del 2023 non ci saranno proposte sul tavolo. Di fatto è un tema di cui se ne occuperanno la prossima Commissione e il prossimo Parlamento europeo, visto che il 31 dicembre 2023 finisce il periodo di azione delle attuali istituzioni europee».

L’europarlamentare emiliano ha quindi precisato che «se nel corso della prossima estate eventualmente venisse fatta una nuova proposta il suo esame verrà rinviato. Si tratta di un rinvio significativo non più per poche settimane, ma, come ho detto, addirittura è un tema uscito dall’Agenda».

Non che in futuro «noi non vogliamo l’etichettatura nutrizionale – precisato De Castrosiamo d’accordo che ci sia un’uniformità, ma non vogliamo che questa si ispiri al modello francese del Nutriscore, mentre vogliamo che si ispiri al nostro del “Battery form”, che informa appunto. La grande distribuzione che è tra i principali fautori del Nutriscore, non ha nessun argomento per estendere a tutta l’Europa un modello che a noi non piace. Personalmente, sono dell’idea che non ci sia bisogno di arrivare ad un modello uguale per tutti. Ci sono troppe diversità culturali, di latitudinie di stili di vita per avere un unico modello che racchiuda il tutto». Secondo De Castro «l’azione congiunta di tutto il sistema Italia, a partire dalle iniziative con Filiera Italia e Coldiretti, ha cominciato a dare i suoi frutti».

Il Nutriscore non è l’unico frontecaldo” della politica agroalimentare europea: «insieme ad altri colleghi della Commissione agricoltura del Parlamento europeo – aggiunge De Castro – sto raccogliendo le firme per cercare di impedire che risorse europee per la ricercaHorizon 2020vadano a finanziare progetti sul cibo sintetico», a partire dalla carne e dal latte e i suoi derivati.

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